Di sicuro c’è solo il primato del Milan. Che, a prescindere dal risultato della sfida di San Siro, stasera resterà al comando della classifica. Pioli, dunque, si prepara ad affrontare Fonseca da leader e a punteggio pieno: en plein nelle 4 partite di campionato. La Roma, insomma, sa che cosa l’aspetta. Anche perché i rossoneri, ultima sconfitta l’8 marzo contro il Genoa (1-2), sono stati i migliori dopo il lockdown della scorsa primavera. Nessun ko in 21 partite, di conseguenza imbattuti con 16 successi e 5 pareggi. Ma subito dietro, ecco proprio i giallorossi. Gli unici a viaggiare, con 9 vittorie e 3 pareggi in 12 partite di serie A, quasi allo stesso ritmo (10 successi e 2 pari) imposto da Ibra che, tornato sul nostro territorio a gennaio, ha subito rilanciato il club di Elliott che, tra l’altro, è il più vicino in Italia alla nuova proprietà Usa sbarcata a Trigoria. Incrocio, dunque, ad alta quota, almeno a guardare le cifre che hanno accompagnato le 2 squadre in questi mesi. E probabilmente tra outsider del torneo.
TEST VITALE
Ennesimo esame di maturità, insomma, per la Roma, tanto per restare sul banale. È solo il 5° turno di campionato, ma Fonseca, 3 successi di fila contando anche quello di Europa League contro lo Young Boys, vuole spingere sull’acceleratore e recitare da big.
VIGILIA DI RIFLESSIONE
Sono 22 i convocati di Fonseca: entra nell’elenco il 3° portiere Farelli e trova spazio anche Providence, classe 2001, esterno destro offensivo della Primavera di De Rossi e nazionale Under 19 della Francia. Oltre a Zaniolo e Pastore (convalescenti) e a Calafiori e Diawara (Covid-19), resta ancora fuori dalla lista Smalling. «Ma lo convocherò giovedì per la partita di Europa League». Pioli, invece, punta al recupero di Calhanoglu: se non ce la fa, gioca Brahim Diaz.