Roma, una notte ad alta quota: il tridente di Fonseca sfida Ibra

Pedro (foto Gino Mancini)
di Ugo Trani
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Lunedì 26 Ottobre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 14:28

Di sicuro c’è solo il primato del Milan. Che, a prescindere dal risultato della sfida di San Siro, stasera resterà al comando della classifica. Pioli, dunque, si prepara ad affrontare Fonseca da leader e a punteggio pieno: en plein nelle 4 partite di campionato. La Roma, insomma, sa che cosa l’aspetta. Anche perché i rossoneri, ultima sconfitta l’8 marzo contro il Genoa (1-2), sono stati i migliori dopo il lockdown della scorsa primavera. Nessun ko in 21 partite, di conseguenza imbattuti con 16 successi e 5 pareggi. Ma subito dietro, ecco proprio i giallorossi. Gli unici a viaggiare, con 9 vittorie e 3 pareggi in 12 partite di serie A, quasi allo stesso ritmo (10 successi e 2 pari) imposto da Ibra che, tornato sul nostro territorio a gennaio, ha subito rilanciato il club di Elliott che, tra l’altro, è il più vicino in Italia alla nuova proprietà Usa sbarcata a Trigoria. Incrocio, dunque, ad alta quota, almeno a guardare le cifre che hanno accompagnato le 2 squadre in questi mesi. E probabilmente tra outsider del torneo.


TEST VITALE
Ennesimo esame di maturità, insomma, per la Roma, tanto per restare sul banale. È solo il 5° turno di campionato, ma Fonseca, 3 successi di fila contando anche quello di Europa League contro lo Young Boys, vuole spingere sull’acceleratore e recitare da big.

Anche per avvertire chi è in corsa per la zona Champions: «Il Milan è in un buon momento, ma lo siamo anche noi. Siamo motivati, la squadra è fiduciosa, sarà una partita interessante. Vogliamo dimostrare di essere una grande squadra e giocheremo per vincere. Penso che gli ultimi risultati sono la dimostrazione che siamo tutti insieme e in armonia, motivati e in fiducia. La Juve e l’Inter sono le principali candidate allo scudetto, poi ci sono le altre che possono fare un bel campionato. Quello che è successo nelle prime giornate prova la qualità del torneo: è difficile vincere in Italia». Il rispetto per Ibra non deve portare fuori strada. Il portoghese è chiaro: «Non giochiamo contro Ibrahimovic, ma contro il Milan. Non preparo la partita su un solo giocatore, abbiamo ragionato sulla qualità dei rossoneri». In questo senso, pur elogiando la classe di Dzeko ch «è fondamentale per noi», non vuole coinvolgere solo il suo capitano. Il top, però, è proprio in attacco. Nel tridente, con il centravanti, anche gli altri senatori Pedro e Mkhitaryan. Il trio contro Ibra, non solo Dzeko. E il 3-4-2-1, come sistema di gioco, per permettersi la trazione anteriore abbondantemente over 30. Il maxi turnover di Berna (9 cambi dopo il successo con il Benevento) mirato al big match di San Siro: «Abbiamo fatto riposare calciatori importanti per questa partita e giocare altri calciatori che in questo periodo non hanno giocato. Non c’era nessun’altra intenzione. Ad esempio, ho preservato Ibanez, ma non perché Mancini era positivo». Da Mirante in su, tornano i titolari: Mancini, Ibanez, Veretout, Spinazzola, Pellegrini, Mkhitaryan e Dzeko. E Santon, al momento favorito su Peres.


VIGILIA DI RIFLESSIONE
Sono 22 i convocati di Fonseca: entra nell’elenco il 3° portiere Farelli e trova spazio anche Providence, classe 2001, esterno destro offensivo della Primavera di De Rossi e nazionale Under 19 della Francia. Oltre a Zaniolo e Pastore (convalescenti) e a Calafiori e Diawara (Covid-19), resta ancora fuori dalla lista Smalling. «Ma lo convocherò giovedì per la partita di Europa League». Pioli, invece, punta al recupero di Calhanoglu: se non ce la fa, gioca Brahim Diaz.

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