Il Parma sembrava risorto, aveva segnato 2 gol in 8 partite, con l’Udinese ne realizza 2 in mezz’ora ma non basta per vincere, sono fatali due colpi di testa in area. Lo sprint per la salvezza è rimandato, servono 6-7 vittorie, restano 15 gare, la percentuale scende a un 25%, forse. E’ il secondo punto in 11 gare, fa appena meglio del Cagliari ma non lo supera, scivola a 6 punti dal Torino, è il massimo ritardo dalla zona salvezza. I friulani sono a +10 sui sardi, ipotecano la 27^ stagione in fila in serie A, record per le provinciali.
All’andata finì 3-2 e Liverani tradiva problemi difensivi, che poi divennero offensivi, oggi per un tempo si è rivisto il Parma di D’Aversa, delle due promozioni e due salvezze larghe, per ora era stato davvero competitivo solo nelle gare con la Lazio.
Tra i friulani Samir è in panchina per un problema fisico, gioca Bonifazi. Ci sono partite anche fortunate, il vantaggio crociato è al 3’, cross perfetto dell’ex Pezzella, sempre insidioso sui traversoni, per Cornelius che di testa infila, lo svedese è alla prima rete. Poi un’occasione per Karamoh. Lo stesso schema del gol e Musso devia in angolo.
Senza Deulofeu, l’Udinese deve affidarsi a De Paul, ben controllato dalla difesa, poi è Pereyra a condurre la reazione. Quando il match si riequilibra, l’uno contro uno di Mihaila è bruscamente fermato da Rodrigo Becao: Musso quest’anno non ha ancora parato rigori, segna Kucka. Sorride il presidente Kyle Krause, in tribuna, il romeno è costato 7 milioni, ha 21 anni, è i fra i giovani su cui il Parma ha investito. Guarda la partita da casa Giampaolo Pozzo, il veterano delle proprietà di serie A, dall’86, a parte la famiglia Agnelli.
Gotti mette Nestorovski accanto a Llorente, fuori Becao per Molina, per maggiore presenza in fascia e davanti, Pereyra arretra fra i centrocampisti.
Il Tardini è un campo ostile, per l’Udinese, è la squadra che il Parma in serie A ha battuto più spesso, nella seconda parte della ripresa attaccherà con continuità e la riprenderà.
Cambio fra olandesi, sulla fascia sinistra del Parma, d sarà decisivo, per Zeegelaar, per una volta poco incidente. Mihaila manca il tris, non c’è rigore. I friulani aumentano il ritmo, è come ci fosse il pubblico, a tratti, per come la partita è trascinante. Il 2-2 arriverebbe sul cross di De Paul, la palla sembra fuori, il Var Piccinini conferma, comunque è questione di centimetri, aveva realizzato Ouwejan.
Dentro Alves e Laurini, la difesa passa a 5 e il pari è immediato, a 10’ dalla fine: punizione da sinistra dell’esterno dei Paesi Bassi, Nuytinck gira di testa, aveva segnato in serie A solo 3 anni e mezzo fa, anticipa il 39enne portoghese. Conti sfiora Ouwejan, che era già in caduta, Irrati neanche va a controllare al Var, è un contatto che si può anche non punire. Gagliolo ha la palla match sul destro, esce di poco. Il finale è naturalmente emiliano, Cornelius è fra gli ultimi ad arrendersi: "Dovevamo concretizzare di più - dice D'Aversa -, l'arbitro ci ha penalizzato in due episodi. E ci sono state più ammonizioni che falli".
I due peggiori attacchi della serie A hanno originato una bella partita. I 32 cross e i 19 dribbling dei friulani suffragano il pari, i 9 punti in 6 partite permettono al dt Pierpaolo Marino di non avere più dubbi su Luca Gotti. E’ capo allenatore dal novembre 2019, a occhio dal dopo Guidolin (2014) è il tecnico che resiste di più sulla panchina bianconera. Equilibrato, in campo e fuori.
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