Favola Armenia dall’incubo guerra al sogno mondiale

Favola Armenia dall’incubo guerra al sogno mondiale
di Salvatore Riggio
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Venerdì 2 Aprile 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 17:35

È l’Armenia a capeggiare la rivolta delle piccole verso Qatar 2022. Tre vittorie su tre in questa corsa mondiale. Battute nel giro di sei giorni Liechtenstein, Islanda e Romania. Primo posto nel girone J davanti a Germania e Macedonia del Nord, seconde a sei punti. Con i tedeschi, tra l’altro, sconfitti in casa proprio dalla Nazionale di Goran Pandev. A guidare la squadra è il c.t. Joaquin Caparros, spagnolo di 65 anni. Gioca con il 4-4-2 e nell’ultimo match, quello vinto 3-2 contro la Romania, ha tirato un sospiro di sollievo grazie ad Haroyan e Barseghyan. Sotto 1-2 al minuto 87, l’Armenia ha compiuto il suo miracolo ribaltando tutto negli ultimi 180 secondi.

Un sorriso regalato a un popolo intero, martoriato dalla guerra. Per ultima, quella nell’Artsakh di qualche mese fa, denominata seconda guerra nel Nagorno-Karabakh. Un conflitto armato tra le forze azere e quelle armene per il possesso della regione caucasica del Nagorno Karabakh, divampato il 27 settembre 2020 lungo la linea di contatto dell’Artsakh. Dopo 44 giorni di aspri combattimenti, la sera del 9 novembre i rappresentanti dell’Armenia e dell’Azerbaigian, grazie alla mediazione del presidente russo Vladimir Putin, hanno firmato un cessate il fuoco per consentire lo scambio di prigionieri e dei caduti. Un martirio che è costato la vita a oltre cinquemila soldati e a quasi 150 civili. Una tragedia nel cuore con decine di migliaia di persone che hanno perso la propria casa.

E tra gli armeni, c’è chi fuggendo ha bruciato addirittura le proprie abitazioni piuttosto che lasciarle ai nemici azeri. 

Tragedia alle spalle

In situazioni come queste lo sport è un toccasana importante. La Nazionale di calcio sta cercando di ridare un sorriso al suo popolo, senza il suo giocatore simbolo: il trequartista della Roma, Mkhitaryan. Out a causa di una lesione muscolare al polpaccio destro, rimediato nel match contro lo Shakhtar Donetsk l’11 marzo nell’andata degli ottavi di Europa League (i giallorossi puntano di recuperarlo per il 15 aprile, per il ritorno dei quarti con l’Ajax, ma è complicato). Un cammino nato da lontano. Dalla vittoria sulla Georgia del 15 novembre, pochi giorni dopo il cessate il fuoco. Poi è arrivato il successo contro la Macedonia del Nord il 18 novembre, che ha sancito la promozione nella Lega B della Nations League. Adesso queste tre vittorie di fila che fanno sognare l’Armenia in un altro momento difficile nella storia del paese. Tanto da spaventare una corazzata come la Germania. A giugno sono in programma due amichevoli contro Croazia e Svezia. E a settembre ripartirà la corsa verso il Qatar: Macedonia del Nord (il 2), i tedeschi appunto (il 5) e ancora il Liechtenstein (l’8). Ma intanto, è lecito pensare in grande.

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