Napoli-Roma, sfida tra Gattuso e Fonseca i gemelli diversi

Napoli-Roma, sfida tra Gattuso e Fonseca i gemelli diversi
di Alessandro Angeloni
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Domenica 29 Novembre 2020, 07:30

Diplomatico, sereno, moderato, l’uno; diretto, schietto, vulcanico, l’altro. Le differenze fisiche, dialettiche tra Paulo Fonseca e Rino Gattuso, sono evidenti. Ma si ritrovano in una filosofia comune: un calcio piacevole, spettacolare, verticale. Possibilmente vincente: Rino sogna lo scudetto, Paulo pensa alla Champions, poi chissà. Ecco, in questo si stanno attrezzando sia Paulo sia Rino, la Roma e il Napoli, che stasera hanno un appuntamento importante, al San Paolo (che a breve sarà il Diego Maradona), per le ambizioni scudetto (il Napoli una coppa Italia l’ha portata a casa). Al San Paolo la squadra di Fonseca ha perso per l’ultima volta, era l’alba di luglio (il 5), quella sera Fonseca aveva deciso di cambiare volto alla squadra, passando dalla difesa a quattro a quella a tre-cinque (Zappacosta, Mancini, Smalling, Ibanez, Spinazzola). Si chiama flessibilità, termine che spesso sfugge agli allenatori, non al portoghese né a Gattuso. La Roma da quella volta ha cambiato volto, Fonseca ha ritrovato se stesso e la squadra. Poi, sedici i risultati utili consecutivi dei giallorossi. «Sono cambiate tante cose, siamo migliorati, la squadra sta giocando con fiducia. Quando si vince è normale averne. Il Napoli? Per me è la più forte in questo campionato. Gioca un gran calcio, ha coraggio», le parole di Fonseca esaltano il collega. Coraggio, ecco, questo insegue anche Gattuso, che porta in campo tre attaccanti e un centrocampo di qualità: ama il palleggio, come Fonseca, gli piace il calcio visionario, come a Fonseca. Poi li guardi e davanti hai due persone opposte: Paulo sussurra, Rino urla. Fonseca ha saputo cambiare in corsa, ha dovuto modificare le sue idee di calcio: ha abbandonato il suo credo ormai cinque mesi fa. E da quel momento la squadra si è sentita più sicura, perché ha ritrovato un tecnico capace di ascoltare le esigenze dei giocatori. Proprio in questa settimana i veri problemi, il tecnico li ha vissuti in quel reparto, la difesa, con l’infortunio di Smalling e gli acciaccati Ibanez e Mancini. Cristante al centro della difesa è stata una sua intuizione. 
CRISTANTE PROVA
L’ex Atalanta ha un problemino alla caviglia ma dovrebbe farcela, così come Mancini, che farà un provino oggi a Napoli.

Recuperato invece Ibanez, a quanto pare. Gattuso deve scegliere tra Lozano e Politano (in vantaggio il primo), poi anche lui sa variare in corsa: passa facilmente dal 4-2-3-1 al 4-3-3, dipende dalla posizione di Zielinski, capace di fare la mezz’ala e il trequartista. Elasticità, applicata al calcio, è sinonimo di spettacolo. E poi, di risultati. La Roma ha donato più i 12 mila mascherine con il vecchio logo ai firmatari della petizione contro Pallotta, che decise di rinunciare al vecchiostemma. 

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