Napoli, perché Zielinski, Rrahmani e Lobotka hanno giocato nonostante la quarantena e cosa rischiano adesso

I tre calciatori del Napoli sono stati schierati in campo nonostante la decisione di messa in quarantena da parte dell'Asl di Napoli

Piotr Zielinski (27) e Stanislav Lobotka (27), due dei tre calciatori coinvolti nella vicenda
di Pasquale Tina
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 10:48

Piotr Zielinski, Amir Rrahmani e Stanislav Lobotka. I tre giocatori del Napoli hanno animato la lunghissima vigilia del match dell'Allianz Stadium contro la Juventus, paventando addirittura la possibilità di uno slittamento della partita. Il motivo? Sono stati messi in quarantena dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Napoli 2 Nord mercoledì nel tardo pomeriggio, mentre la squadra azzurra erano già in volo per Torino. Il provvedimento è stato disposto per la mancanza del booster vaccinale e con seconda dose avvenuta da più di 120 giorni. La domanda, quindi, è legittima: perché sono stati schierati comunque dal Napoli? La scelta è stata una vera e propria sfida al provvedimento dell’Asl: il club azzurro ha preso questa decisione dopo essersi consultato con i propri legali e ha ritenuto corretto schierarli basandosi sul protocollo sportivo istituito dalla Federcalcio nel giugno 2020, il quale ha introdotto il concetto della quarantena ‘soft’ per i calciatori e che consente il percorso ‘casa-lavoro’, intendendo come secondo aspetto non soltanto gli allenamenti, ma anche la partita. Zielinski, Rrahmani e Lobotka sono stati isolati in albergo nella giornata di giovedì e sono arrivati allo stadio evitando contatti.

I RISCHI PER I GIOCATORI

Cosa accadrà adesso? L’Asl naturalmente potrebbe elevare una sanzione amministrativa ai tre giocatori del Napoli per la violazione della quarantena.

La decisione non è stata però ancora presa e nelle prossime ore il quadro sarà probabilmente più chiaro.

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