Napoli, i ladri visitano la casa di Fernandez
Azzurri nel mirino della criminalità

Napoli, i ladri visitano la casa di Fernandez Azzurri nel mirino della criminalità
di Melina Chiapparino
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Martedì 24 Dicembre 2013, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 10:10
Alla lunga lista dei calciatori del Napoli vittime di furti e rapine si aggiunge il nome di Federico Fernandez. L’appartamento di via Manzoni, dove il difensore della squadra partenopea abita da solo, è stato infatti violato da ignoti sabato scorso mentre il calciatore si trovava in trasferta a Cagliari. Nel bottino dei ladri sono finite soltanto alcune magliette e un computer portatile e l’appartamento non ha subito danneggiamenti. In questo caso difficilmente si potrebbe trattare di fatalità e non è escluso che i malviventi abbiano programmato il colpo approfittando dell’impegno in terra isolana per agire indisturbati. Di certo, tra gli episodi di microcriminalità accaduti negli ultimi anni ai danni dei calciatori del Napoli quest’ultimo non è da ricordare come quello più violento, né traumatizzante ma serpeggia, tra le righe, il filone interpretativo che accosterebbe le azioni criminali ad un disegno punitivo delle frange Ultrà.



Allo stato dei fatti non sono emersi collegamenti evidenti tra i colpi messi a segno ai danni di Behrami, di Hamsik e delle mogli di altri calciatori presi di mira dalla microcriminalità ma è pur vero che le indagini della Procura della Repubblica di Napoli hanno approfondito e tutt’ora sono in corso accertamenti riguardo le dichiarazioni del pentito Salvatore Russomagno. L’ex componente del clan camorristico Mazzarella, puntò il dito «sulle azioni punitive che avvengono quando un giocatore gioca male o non si presenta presso i circoli sportivi o parla male dei tifosi». L’attendibilità delle dichiarazioni di Russomagno è al vaglio degli inquirenti e, per il momento, l’unico dato certo è l’evidenza e, in alcuni casi, la recidiva di azioni criminali contro i calciatori del Napoli. Per ben due volte, ad esempio, Marek Hamsik durante la sua permanenza in forza alla squadra azzurra è stato vittima dello scippo di un Rolex che in un’occasione in particolare non gli fu solamente sfilato: durante l’azione, il rapinatore colpì violentemente Hamsik al volto senza che ce ne fosse bisogno dal momento che il calciatore non aveva opposto alcuna resistenza alla rapina. Un gesto che sembrò anomalo e stonato rispetto all’azione criminale in atto. Proprio durante il periodo natalizio, esattamente un anno fa, toccò invece a Valon Behrami vedersi privare del suo prezioso orologio. Stesso copione per i familiari dei giocatori azzurri. Due anni fa alla moglie di Cavani, Maria Soledad, fu scippato un orologio Piaget: valore? Ben diciottomila euro. Anche la moglie di Hamsik, Martina, sorella di Gargano, ex del Napoli ora al Parma, fu rapinata dell’auto, una Bmw X6, a Varcaturo. Vittima dei malviventi anche Yanina Screpante, fidanzata di Lavezzi, ora al Paris Saint Germain. Alla compagna del Pocho fu tolto il Rolex in via Petrarca. La fotomodella 25enne raccontò agli uomini del commissariato di Posillipo che al momento della rapina si trovava nei pressi di un distributore di benzina intorno all’una di notte. Era in auto con un conoscente, non appena aveva accostato per il rifornimento, sono entrati in azione i due malviventi: «Uno dei due ha estratto la pistola e poi mi ha strappato il Rolex» raccontò la compagna di Lavezzi.
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