Napoli-Inter, il derby di Bagni: «Conte vincerà lo scudetto e mi rivedo in Barella, ma il mio cuore è azzurro al 100%»

Napoli-Inter, il derby di Bagni: «Conte vincerà lo scudetto e mi rivedo in Barella, ma il mio cuore è azzurro al 100%»
di Emilio Buttaro
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Venerdì 16 Aprile 2021, 15:33

Per lui domenica sarà una partita speciale, forse la Partita con la P maiuscola. Lui che ha vinto con entrambe le maglie conquistando i tifosi interisti e poi soprattutto quelli napoletani. Sul campo è stato “Il guerriero” proprio come il titolo del libro che lo stesso Salvatore Bagni ha scritto qualche anno fa.

A Milano ha alzato la Coppa Italia alla prima stagione, sotto il Vesuvio ha fatto ancora meglio vincendo il primo storico scudetto ed entrando a pieno titolo nel cuore della gente. E poi la grande amicizia con Maradona dentro e fuori dal campo…

Domenica sera il suo cuore sarà nerazzurro o solo azzurro?

«All’Inter sono stato bene ed ho avuto un bel rapporto con i tifosi ma con i napoletani è quasi un legame di sangue. Senza dubbio il mio cuore sarà tutto azzurro. Ormai mi sento al 60% napoletano ed al 40% emiliano anche perché vado nella città del Vesuvio ogni settimana e l’affetto è rimasto immutato come se giocassi ancora. E’ una sensazione straordinaria che non si può capire, una cosa unica».

Che ricordi ha dei tempi vissuti con le due maglie?  

«A Napoli giocavamo, ma sembrava di essere in vacanza e forse abbiamo vinto anche per quello. In nerazzurro è stata la mia prima esperienza con una grande squadra che pretendeva di trionfare subito, cosa che poi riuscimmo a fare battendo in finale di Coppa Italia il Torino».

Napoli-Inter sarà anche una sfida tra due tecnici che vivono il calcio in modo passionale e intenso. Che partita si aspetta?

«L’Inter malgrado gli undici punti in più se la giocherà comunque e poi il loro tecnico li tiene sempre sulla corda, non molla niente. Credo che col Napoli possano avere difficoltà, anche perché la formazione di Gattuso è imbottita di attaccanti e centrocampisti fortissimi, insomma tanti giocatori di qualità ed i nerazzurri in questa stagione qualche volta sono stati costretti a difendersi. Il Napoli ora è anche in un buon momento e credo l’Inter rischi più che in altre partite».   

In che modo Conte ha cancellato il gap dalla Juve?

«Perché ha quel carattere vincente che non si acquista, è innato. Lui è sempre sul pezzo, vive la partita come se fosse un calciatore e poi ha saputo costruire un progetto con dei giocatori precisi.

Ad esempio per Lukaku, il tecnico nerazzurro aveva in testa quel tipo di gioco, lui era l’attaccante adatto e così è stato».

L’Inter può davvero aprire un ciclo?

«Sì assolutamente, magari Conte dirà di no ma sono sicuro che la squadra da battere nei prossimi anni sarà proprio l’Inter».  

Se fosse il presidente del Napoli confermerebbe Gattuso per la prossima stagione?

«Lo confermerei per tutta la vita ma sono convinto che Rino non accetterà nessuna proposta. E’ una persona vera, di qualità che ammiro. Ha preso una squadra alla deriva e l’ha saputa ricostruire vincendo la Coppa Italia. I giocatori lo stanno seguendo malgrado le difficoltà e ha la fiducia di tutto il gruppo».  

Il Napoli conquisterà un posto in Champions?

«Sì,  anche se non riesco a pensare alla Juve fuori e neanche al Milan. Se la giocherà con la Lazio, una formazione capace di sorprendere sempre magari segnando anche all’ultimo e con l’Atalanta, squadra che fa divertire, crea tantissimo e gioca il miglior calcio».  

Tra i centrocampisti di oggi di Napoli e Inter in chi si rivede Salatore Bagni?

«Un nome su tutti: Nicolò Barella, un centrocampista che fa bene le due fasi, recupera, riparte, insomma un motorino continuo capace di giocare per 95 minuti allo stesso livello».

Domenica la partitissima si giocherà allo stadio Maradona. Qual è stato l’ultimo regalo che le ha fatto Diego?

«Ci sono tanti momenti che porto nel cuore. Per anni una parte della mia casa è stata riservata a lui ed avevamo anche un bellissimo rapporto con la sua famiglia. Conosco tutti i suoi parenti perché sono sempre venuti da me a Gatteo. Casa mia era casa sua. Per i 18 anni di mio figlio lui è partito da Buenos Aires e abbiamo fatto una grande serata con tutti gli amici del festeggiato impazziti per la presenza di Diego. Quando mia figlia era in attesa del primo bambino è arrivato dall’altra parte del mondo senza dire niente per farci contenti. Noi abbiamo dato tanto a Diego e lui ha sempre ricambiato alla grande. Sono gesti di grande affetto che rimangono nel mio cuore azzurro».    

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