Nainggolan delude nella "sua" partita e Spalletti si affida a Lautaro per la Champions

Nainggolan
di Salvatore Riggio
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Domenica 21 Aprile 2019, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 15:55
Ci sono partite che si falliscono perché forse c’è di mezzo il cuore. Un sentimento che ti fa sentire ancora parte del vecchio gruppo, nonostante di mezzo ci siano stati un addio e un trasferimento. È il caso di Nainggolan, che qualche giorno fa si era detto «dispiaciuto di dover lottare per un posto in Champions contro la Roma», squadra, città e ambiente che il Ninja non ha mai dimenticato. Fosse stato per lui, sarebbe rimasto nella Capitale a vita. Così a San Siro, nell’1-1 che ha consolidato il terzo posto della squadra di Luciano Spalletti (con tanto di mezzo favore al Milan, ancora quarto con i soli cinque punti conquistati nelle ultime sei partite), Nainggolan non si è mai visto. Ha fallito la sua gara, non riuscendo a lasciare il segno come avrebbe tanto desiderato il tecnico di Certaldo, l’uomo che fortemente lo ha voluto con sé alla Pinetina. Il belga addirittura è stato sostituito a inizio ripresa da Icardi, con Lautaro Martinez - lui sì, in serata - arretrato nella trequarti alle spalle dell’ex capitano, il ruolo che gli piace di più. Al di là della prestazione di Nainggolan, fa ancora rumore l’atteggiamento della Curva Nord nei confronti di Mauro, al quale non hanno mai perdonato gli ultimi avvenimenti legati alla fascia di capitano poi andata ad Handanovic. Ma se da una parte il tifo organizzato lo ha preso di mira, dall’altra il resto di San Siro ha difeso Icardi. Una frattura insanabile al Meazza.
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