Il giorno dopo la eco è stata enorme. Mussolini alla Lazio è rimbalzato ovunque. Romano però è abituato al clamore mediatico. Nonostante abbia solo 18 anni è già grande. Contattato direttamente dimostra grande maturità: «Problemi per l'articolo su Il Messaggero? No, nessuno», risponde serenamente. Così come la mamma Alessandra: «Per noi non c'è stato nessun problema. L'articolo riportava solo fedelmente la verità. Però le ripeto che io sulle cose di mio figlio non voglio entrare». D'altronde è la normale logica di tutte le mamme alle prese con figli 18enni e per giunta calciatori. Il cognome è ingombrante ma lui tiene a chiarire una cosa: «Alla Lazio vengo giudicato solo per come so giocare e non perché di cognome faccio Mussolini». Che poi a dirla tutta il cognome del padre è Floriani ma lui, come testimoniano le distinte di gara, ha deciso di utilizzarli entrambi. In Italia è possibile da di versi anni. La proposta di legge risale addirittura a 40 anni fa. Dicevamo del peso di essere il pronipote del Duce.
Alla Lazio ha trovato un ambiente severo ma giusto.
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Il tecnico
«Un problema il suo cognome? Non ho mai parlato con i genitori, non si sono mai interessati dell'andamento sportivo del ragazzo. Per me il cognome non influisce, in campo va chi merita. È un bravo ragazzo, faceva parte già del gruppo prima che arrivassi io. È molto bravo a scuola, dimostra grande intelligenza», rimarca Mauro Bianchessi responsabile del settore giovanile biancoceleste. Che poi aggiunge: «Un ragazzo veramente umile, un grandissimo lavoratore che non si è mai lamentato anche se per due anni non ha giocato un minuto. A me piaceva e piace ancora, è un tardivo, un longilineo, e i longilinei arrivano sempre dopo. Secondo me non è ancora pronto ma ha ancora margini di crescita e può uscire un giocatore vero». Sulla questione è intervenuto anche Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote di Benito, nipote di Alessandra e cugino di Romano: «Dato che gioca per la prima squadra della Capitale, sulla maglietta può metterci Romano. Ma cambierebbe poco o nulla. Da laziale, spero comunque che sia davvero bravo e che abbia una lunga e luminosa carriera».