Mourinho presenta Juventus-Roma: «Ora siamo cresciuti, il passato non conta. Dybala? Tornare a Torino può essere un vantaggio»

Il tecnico alla vigilia della terza di campionato: «Domani giocherà Matic e non do consigli a Paulo. Questa è una partita unica. Il sorteggio di Europa League? Il gruppo non è facile»

Mourinho presenta Juventus-Roma: «Ora siamo cresciuti, il passato non conta. Dybala? Tornare a Torino può essere un vantaggio»
di Stefano Carina
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Venerdì 26 Agosto 2022, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 11:02

Dopo le vittorie con Salernitana e Cremonese, la Roma è attesa dal primo crocevia in campionato: domani, alle ore 18.30, i giallorossi affronteranno la Juventus in trasferta. Mourinho prova ad abbassare i toni ("La mia partita? No, per me è la solita routine"), annunciando la formazione ("Sarà la stessa che ha giocato con la Cremonese con il solo Matic al posto di Zaniolo") e promettendo un atteggiamento propositivo: "Andiamo a Torino per vincere".

Di seguito la conferenza stampa integrale del tecnico portoghese:

Come arriva la Roma a questa grande sfida contro la Juventus e come giudica il sorteggio in Europa League?

"La squadra che gioca domani è la stessa della settimana scorsa, con il cambio di Matic per Zaniolo. È veramente positivo arrivare con 6 punti dopo 2 partite ma purtroppo dobbiamo fare a meno di Zaniolo e Wijnaldum che cambia il modo anche di gestire la gara. Un conto è avere delle soluzioni, un altro averne meno. È una partita grande contro una grande squadra che vuole vincere lo scudetto. Ma è un match su 38. Giocare contro un club del genere rappresenta sempre una difficoltà ma a livello di motivazioni è il top. Noi siamo equilibrati, è sì difficile ma ce la giochiamo. Il sorteggio europeo? La competizione è difficile. Ci sono squadre che debbono vincere questa coppa considerando il potenziale economico e storico che hanno. Andiamo di partita in partita, il gruppo nel quale siamo capitati non è facile. Il Betis è reduce dalla vittoria in coppa, è una squadra di alto livello. Il Ludogorets ho giocato lì un paio di anni fa e non sarà facile. L'Helsinki non lo conosco ma l'evoluzione delle squadre del nord è evidente.

Basta vedere quello che fanno il Bodo-Glimt, il Copenaghen. È la prima volta in carriera che vado a giocare in Finlandia. Sono curioso ma anche preoccupato per il campo di 'plastica'. Speriamo di non dover andar lì a novembre.

La sua partita sarà particolare?

"No, per me la routine è sempre la stessa. Insulti? Ma quelli ci stanno. Andare a Torino, ci sono andato tante volte. È una gara isolata".

Consigli per Dybala?

"Dipende da come sei fatto. Io non do consigli. Per alcuni è facile tornare a giocare in un posto dove  si è stati tanto tempo, per altri no. Paulo ha un volto da bambino ma non è un bambino. Dipende da lui, dal punto di vista esterno per come ha lavorato in questi giorni non ho visto nulla di diverso rispetto al solito. Magari potrà sentire l'emozione prima o dopo, ma mi aspetto la solita partita".

A che livello di forma è arrivato l'argentino?

"Per me sta molto bene, non mi aspettavo di più in questo momento. È un ragazzo che negli ultimi due anni ha avuto poca continuità e ha iniziato la stagione in ritardo. Magari non ha i 90 minuti nelle gambe, soprattutto all'Olimpico dove giocare su quella superficie è difficile, è come farlo su una spiaggia portoghese con molta sabbia. Non potevo essere più contento di lui in questo momento".

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C'è un aspetto psicologico che va curato considerando il fatto che negli ultimi 12 anni la Roma ha vinto soltanto una volta e ha perso 12 gare in trasferta allo Juventus Stadium?

"Bisogna soltanto pensare che ogni partita è unica. Questa gara è qualcosa di unico, quello che è successo nel passato e nel futuro non ha importanza. Possiamo preparare bene la squadra dal punto di vista psicologico ma non è che contro la Juve la preparo meglio rispetto a quando gioco con la Cremonese. Io cerco di trasmettere il concetto di normalità. Siamo cresciuti, ci siamo allenati, sappiamo quello che vogliamo fare, anche voi sapete chi gioca. Andiamo lì cercando di vincere".

È una gara da grandi difese o da grandi attacchi?

"Da grandi squadre. Le squadre che subiscono pochi gol sono le squadre forti. Non esageriamo però perché sono passate appena due partite. Questo non vuol dire che noi e la Juve siamo perfetti. E non vuol dire nemmeno che domani finisca 0-0. Magari finirà 4-4".

Cosa si aspetta dalla squadra, è chiaro il percorso intrapreso?

"Mi aspetto un atteggiamento come quello avuto lo scorso anno. Voglio una squadra che possa andare lì a vincere, magari perdo. Ma vado lì per vincere".

È già stato scelto il rigorista?

Per domani sì, per la stagione no. Dipende dalla forma. Non dico chi è perché così debbono analizzare più calciatori. Dybala lo conoscono? Magari tira in modo diverso.

Felix sarà convocato?

"No, perché c'è una possibilità altissima che possa andar via".

Lo scorso anno lei non parlò di Orsato. Né prima né dopo. Vuole dire qualcosa di Irrati?

"Non mi piace parlare prima della gara. Prima della partita tutti gli arbitri sono top e sono i benvenuti. Poi al fischio finale le cose possono cambiare..."

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