Mourinho, Milano è centrale: il ritorno a San Siro, lo stadio dei (suoi) sogni

Mourinho, Milano è centrale: il ritorno a San Siro, lo stadio dei (suoi) sogni
di Alessandro Angeloni
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Martedì 4 Gennaio 2022, 00:46 - Ultimo aggiornamento: 15:03

Dodici anni fa, il primo ritorno a San Siro. Da nemico. Giovedì, il bis, sempre a San Siro e sempre da nemico. C’era il Milan all’epoca e c’è sempre il Milan stavolta come avversario. La differenza è nella sostanza: Mourinho nel 2010 - dopo l’esperienza da trionfatore all’Inter - fece visita ai rossoneri da tecnico del Real Madrid ed era una partita di Champions, stavolta ci torna da allenatore della Roma, che ambisce a un posto nella coppa più importante. Il Meazza è stato il suo luogo del cuore, la sua casa ai tempi dell’Inter special, che ha portato fino al triplete e di sfide con il Milan ne ha vissute, e pure di eccitanti. Dal suo addio al nerazzurro, quello stadio lo ha frequentato davvero poco, le strade si sono separate nettamente, Milano è sempre stata lontana dalle notti dei festeggiamenti per il triplete. Mai, ad esempio, ci ha giocato contro la sua Inter: la prima volta che ha incontrato la squadra nerazzurra è stato poco più di un mese fa ma all’Olimpico. A San Siro c’è stato una volta con l’Inter in campo, ma era ospite, spettatore gradito in tribuna: era il 20 febbraio del 2016. 


APPLAUSI E POI FISCHI
Quella sera, tanti applausi per lo Special, dal suo popolo commosso e felice di rivederlo a San Siro, anche se solo come spettatore. Quella notte di Champions, 3 novembre del 2010, quando ha affrontato il Milan di Max Allegri, si è preso una bella dose di fischi, insulti ed è stato più volte disturbato durante il match da uno degli oramai noti laser verdi. Ovvio, Mou per i rossoneri era il “diavolo”. José se ne era appena andato, il triplete era fresco fresco per i tifosi dell’Inter ed evidentemente anche per quelli del Milan.

La mano di Mou quella sera segnava un tre, ben alta verso i tifosi rossoneri presenti a San Siro. Un po’ quello che è accaduto allo Stadium, quando con il suo Manchester, affrontò l’altra nemica, la Juventus, nel 2018. 


IL TREND
Contro il Milan, lo Special ha perso solo due volte in Italia: la prima, nel derby d’esordio, e l’ultima da allenatore della Roma, all’Olimpico lo scorso ottobre. In totale, otto partite, con quattro vittorie un pareggio e tre sconfitte (una con il Porto, nella finale di Supercoppa europea, nell’agosto del 2003). Stavolta Mou affronta un Milan che vuole lo scudetto, mentre la sua Roma arranca e insegue un posto in Champions, per il momento lontano sei punti. Mou ha recuperato Pellegrini, ma deve far fonte a tre positività accertate, sperando che non ne escano altre da qui fino al giorno della partita: l’ultimo in lista, oltre a Mayoral e un altro attaccante che vuole restare anonimo, c’è Fuzato. Si va verso la conferma del 3-5-2-, con il quale Mou ha chiuso l’anno. La formazione anti-Milan, ad oggi appare scontata, con Smalling, Mancini e Ibanez in difesa, Karsdorp e Viña sulle fasce, Pellegrini, Cristante e Veretout a centrocampo, Zaniolo e Abraham davanti. Resterebbe fuori Mkhitaryan, spesso impiegato come mezz’ala nell’ultimo periodo. L’armeno si gioca un posto con Veretout oppure è un’opzione in attacco, come alternativa a Zaniolo. Arbitro della sfida della Befana, sarà Chiffi, al Var ci sarà Aureliano, quello che fece arrabbiare Mou a Venezia.

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