Le fa eco il ct cinese, Jia Xiuquan: «non credo che siamo favoriti, ma vorremmo ribaltare i pronostici per i favoriti alla vittoria finale, vorremmo avere un riconoscimento dal mondo intero.
Per riuscirci bisogna dare il 200 per 100. Nelle tre partite del girone abbiamo fatto quello che dovevamo ma possiamo dare qualcosa in più». L'Italia? «È un'ottima squadra - dice Jia - abbiamo visto le sue ultime partite, alcune vinte altre perse, non pensiamo affatto sia un'avversaria debole. È logicamente passata agli ottavi, ha una storia e una tradizione importante nel calcio, anche se mancava dalla competizione da 20 anni». Milena Bertolini non nasconde niente: «siamo venute con l'idea di passare il turno, era il primo obiettivo, ma non pensavo che saremmo arrivate prime - ammette - quando sei determinato porti la fortuna dalla tua parte. Domani giocheremo come abbiamo sempre giocato, provando a fare la partita e mettendo in campo le nostre qualità. Certo, non siamo più una sorpresa e la prospettiva nei nostri confronti è cambiata. Ma quando ho saputo che avremmo affrontato la Cina ho pensato subito che fra le terze era la più forte». Non trapela nessuna emozione dal volto deciso del capitano, Sara Gama: «il passaggio di turno ce lo siamo conquistate sul campo, ma adesso è un'altra cosa - dice - la Cina è un avversario molto ostico, molto organizzato. Fanno molti falli, possono anche innervosirti, noi lo sappiamo e dobbiamo stare con i piedi per terra, fare una partita cinica, stare ancorati, essere molto pazienti. Se diamo il meglio di noi possiamo toglierci ancora delle soddisfazioni».
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