Roma, uno, due e tre, ecco le magie di Henrikh Potter: «Me le ha chieste Dzeko»

foto Mancini
di Stefano Carina
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Lunedì 9 Novembre 2020, 07:30

Tre gol, tutti insieme. Di testa, al volo e in mezza rovesciata: ce n’è per tutti i gusti. A tal punto che qualcuno sui social lo ha già soprannominato Henrikh Potter. Dopo la rete al Cluj di giovedì, Mkhitaryan non si ferma più. Interrompe il digiuno (anche) in campionato e diventa di colpo il miglior marcatore stagionale della Roma insieme a Pedro e Veretout. Quattro gol e cinque assist nel primo scorcio di stagione: voilà, il suo biglietto da visita. Prima tripletta in Italia, non in carriera. Ne aveva già segnate due con il Pyunik nel 2009 (nel 4-0 contro il Gandzasar e il 4-1 all’Urartu) nel torneo armeno; una con l’Under 21 del suo paese sempre nel 2009 nell’Europeo di categoria contro l’Irlanda del Nord (4-1); una in Europa League nel 2015 (terzo turno di qualificazione ai gironi) quando vestiva la maglia del Borussia Dortmund (5-1 al Wolfsberger) e l’ultima, prima di ieri, datata 2016 in amichevole con la nazionale maggiore al Guatemala (7-1). Con quella al Genoa fanno sei: uno score che molti centravanti non possono vantare nemmeno a fine carriera. 0
MI MANDA EDIN 
Il gol era soltanto una questione di tempo. C’era andato vicino in più occasioni (al debutto con il Verona e a Udine), poi quando finalmente si era sbloccato contro il Benevento, ci aveva pensato il Var ad annullarglielo. Ora che si è finalmente acceso, come il più classico dei diesel, non vuole fermarsi.

E in quest’ottica, con lui e la Roma così lanciati, è un vero peccato che arrivi la sosta. Micki non ci pensa e svela un aneddoto: «Avevo parlato con Dzeko prima della gara e mi aveva detto che dovevo segnare - racconta a Dazn - Bene, l’ho fatto. Anche se, abbiamo bisogno di lui e speriamo che ritorni prestissimo». Intanto grazie a Jesus che gli ha preso il pallone al fischio finale, può conservarlo come vuole la tradizione inglese: «Di solito non la prendo, però questa tripletta è un po’ speciale perciò farò un’eccezione». La Roma vola: «C’è la possibilità in questa stagione di togliersi delle belle soddisfazioni. Abbiamo le qualità e i giocatori. Possiamo arrivare al livello che vogliamo». Non si pone quindi limiti e in un campionato così anomalo fa bene. In pieno stile Pedro, anche l’armeno è dell’avviso che è meglio puntare in alto e magari in seguito ‘accontentarsi’ di una qualificazione in Champions che mirare al quarto posto e poi fallirlo. Quello che chiede ora, è soltanto di stare bene: «L’anno scorso quando sono arrivato è stato difficile perché ho subìto due infortuni ma ora è diverso. Finalmente sono costante, mostro le qualità che ho e ringrazio i compagni per l’aiuto». Il ringraziamento è reciproco, soprattutto dopo ieri. 

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