Roma, la difesa è senza ministri: Smalling out, Mancini positivo. Ma la squadra esce dalla "bolla"

foto Mancini
di Alessandro Angeloni
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Sabato 24 Ottobre 2020, 07:30

Ora anche Gianluca Mancini. Carica virale bassa, ma pur sempre positivo al Covid, e quindi bloccato. Lo ha annunciato lui stesso, ieri mattina. «Ciao a tutti, sono risultato positivo al Covid e di conseguenza mi sono aggiudicato la quarantena. Fortunatamente mi sento bene e sto già facendo il conto alla rovescia per il rientro in campo. A presto e Forza Roma». Il countdown è cominciato, ma difficilmente finirà prima della sfida con il Milan.
VARIE IDEE
Mentre il calciatore in questione viene isolato, agli altri componenti della squadra - dopo aver effettuato il tampone (negativo per tutti) - è stato concesso di uscire dalla bolla (isolamento volontario), sfruttando l’opzione che la stessa Asl autorizza: il casa, lavoro e casa. Questo fino a contrordine: tutti, ogni giorno effettueranno i tamponi rapidi e se comparirà un altro positivo verrà isolato. Il centrale della Roma, insomma, sta bene, come del resto lo sono stati gli altri suoi ultimi compagni colpiti, i vari Calafiori e Diawara (più i quattro prima di loro, Mirante, Carles Perez, Bruno Peres, Kluivert). Ora Fonseca oltre a non avere ancora la riserva di Spinazzola e di Veretout-Pellegrini, deve rinunciare pure al difensore centrale e, nella settimana di Milan-Roma, non è proprio il massimo. 1) Perché i rossoneri sono tra i più in palla di questo malinconico campionato, “rischiano” di recuperare anche Calhanoglu. 2) Perché l’uomo in più del Milan gioca proprio in attacco e si chiama Zlatan Ibrahimovic. Un bel problema. Dopo aver visto contro il Benevento la vecchia difesa a quattro, Paulo Fonseca ha deciso di riaffidarsi ai tre, rispolverando Fazio e Jesus (tenendo almeno a riposo Ibanez). Giocare con solo due centrali porta dei vantaggi, cioè la squadra attacca meglio, e qualche problema, ovvero la difesa è meno protetta, quindi più fragile. E in questo momento non c’è nemmeno Smalling, che Fonseca ha invocato per tutta l’estate e ora si ritrova a ricorrere a chi, come Jesus (più di Fazio), praticamente lo scorso anno non aveva mai giocato. L’inglese è alle prese con un problema al ginocchio, doveva essere una semplice distorsione, ma continua ad allenarsi individualmente. Insomma, difficilmente rivedremo lunedì un reparto composto da soli due difensori centrali, più i due terzini. Più probabile che ci sia un terzo. Uno, intanto, sarà Kumbulla, un giovane vecchio; un altro, Ibanez, che ha riposato in Europa League ed è pronto al rientro. E in mezzo? Poche ore per decidere e provare. Cristante è un’opzione forte, anche se qualche carenza l’ha palesata quando c’è stato da comportarsi da difensore puro: il fallo scomposto, la diagonale sbagliata, il movimento goffo. Cristante va meglio quando la squadra deve fare gioco e a San Siro conterà molto l’aspetto difensivo, visto l’avversario, appunto, Ibra. Fonseca si fida molto di Bryan, vedremo. 
OPZIONI
L’altra opzione è il bis di Fazio, che a Berna a giocato a destra dei tre centrali, dove lo faceva stare Di Francesco quando la sua Roma passò a tre: a destra c’era quello che imposta (Fazio), al centro quello veloce che recupera (Manolas) e sinistra il mancino marcatore (Jesus).

Seguendo questa logica, a Milano vedremo verosimilmente a destra Fazio (come a Berna), in mezzo Ibanez e a sinistra Kumbulla. Cristante invece potrebbe fare solo il centrale: in questo caso tra Ibanez e Kumbulla. Torna Santon, più difensore di Peres. Basterà? 

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