C'è un Napoli in più per lo scudetto, ma all'appello mancano le milanesi

Novanta minuti (più recupero) bastano a cambiare situazioni, stati d’animo e valutazioni. Il decimo turno sembra, infatti, aver aperto nuovi scenari, fa tremare convinzioni e pone dei dubbi. In effetti si può essere meno sicuri sul fatto che sarà solo un campionato a due squadre, Juventus e Roma. La classifica dice che le distanze si accorciano, il Napoli visto sabato al San Paolo può tornare a pensare allo scudetto e, con i partenopei, sono in tante le pretendenti a posizioni di prestigio. In questa chiave la piacevole novità è rappresentata dalla città di Genova che, con Sampdoria e Genoa, è tornata a frequentare le zone alte della classifica, come non accadeva da tempo. Forse non avranno la forza per mantenere l’alta quota sino alla fine, rimane il fatto che stanno portando energia nuova al campionato. Abbiamo bisogno di questo, di società gloriose che con idee e calciatori giovani portino nuova linfa al calcio italiano, quella che non arriva da Milano. Il calcio meneghino ha un peso e un valore non indifferenti nella storia del nostro calcio, è triste vederlo arrancare. Il Milan si è retto sino a ora più sull’entusiasmo di Inzaghi e sul ritorno a Milanello di Berlusconi, che sul gioco e la qualità della squadra, il valore è inferiore alle ambizioni sbandierate. La crisi dell’Inter va oltre i punti in classifica. Thohir non può pensare di gestire la società e la squadra come si potrebbe fare rilevandone una abituata a vivere nella mediocrità. Mazzarri è il bersaglio e in confusione, non di certo l’unico problema. A rendere classifica e campionato ancora più avvincenti può portare il suo contributo la Lazio. Questa sera può dare continuità ai risultati positivi e lanciare un segnale forte a se stessa e alle concorrenti. Dopo il Napoli è quella che sembra avere più equilibrio e qualità delle altre. Approfittando del calendario, e senza accusare troppo le assenze, il suo ruolo in campionato è tutto da scrivere.