Milan, Allegri si gioca tutto
a Glasgow per salvare la panchina

Tutto in una notte. Stasera il Milan a Glasgow cercher� di rialzarsi e di salvare la panchina di Massimiliano Allegri, sempre pi� in bilico. «Mi chiede se è traballante? Ci vediamo a San Siro e le dirò la risposta», è stata la frase di Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa nella sede di Forza Italia, per poi aggiungere che la squadra ha ancora bisogno di lui. Nel frattempo, la figlia Barbara ieri è stata a Milanello per portare la vicinanza della proprietà all'ambiente in una fase delicata come questa, intrattenendosi per qualche minuto a colloquio con Montolivo. Barbara non è andata in Scozia, ha preferito restare accanto al padre. Come sempre, c'è andato Adriano Galliani, a un passo dall'addio: «Come è il mio umore? Ottimo e abbondante», ha spiegato l'ad, citando una battuta di Alberto Sordi nel film “La grande guerra”. «Il mio futuro? Secondo lei rispondo o non rispondo? Ho sogni strani in questo periodo, non li racconto».



In questa situazione già difficile il Milan non è aiutato dai suoi giocatori più rappresentativi. Come era già successo domenica mattina, anche ieri Balotelli non ha rispettato l'orario di convocazione preallenamento. La squadra doveva arrivare alle 10.30, Super Mario è arrivato a Milanello alle 10.55: «Non so se era in ritardo o meno. Chiedete all'allenatore se bisogna essere nello spogliatoio mezz'ora o un'ora prima. Balotelli via? Resta al 101%», ha concluso Galliani. Sta di fatto che ieri l'attaccante era svogliato in allenamento e questo non aiuta Massimiliano Allegri. Se perde stasera, il tecnico toscano rischia di dire addio alla panchina del Milan: «È normale essere in discussione. Poi magari contro il Celtic viene fuori una bellissima serata», le sue parole. E a poche ore dal match, tornano a profilarsi le solite ombre. Inzaghi ha viaggiato insieme alla squadra: oggi pomeriggio la sua Primavera sfiderà il Celtic nella Champions giovanile. Mentre Seedorf dal Brasile è chiaro sui suoi obiettivi: «Voglio diventare il miglior allenatore del mondo»