Calhanoglu. «Il mio rapporto non è solo con Calhanoglu, con tutti i giocatori. Se n'è parlato tanto, è venuto in panchina ad abbracciarmi, sa che non ha vissuto un momento tecnico al massimo, mi piace coccolare i giocatori che hanno avuto poche opportunità. Ci sono giocatori che si allenano con grande voglia e stanno trovando poco la via del campo».
Iachini. «Iachini prepara molto bene le partite, ha rigirato la squadra come un calzino, ha cambiato assetto tattico, quando può andare va in verticale, crea preoccupazioni, è una squadra che sui calci piazzati non è niente male».
Confronti con la dirigenza. «Ci sta che in un rapporto lavorativo si possono vedere le cose in maniera diversa, ma c’è confronto e rispetto. C’è un rapporto incredibile, andiamo d’accordo. Le discussioni ogni tanto ci stanno, si discute in famiglia, figurati se non si può discutere nel lavoro».
Higuain. «Non parliamo più di Gonzalo, parliamo di chi c’è. È il Milan di tutti. In questo momento Piatek sta valorizzando tutto quello che gli arriva ma i meriti sono di tutti. I meriti bisogna darli a tutti, la squadra è giovane, può crescere ancora tantissimo».
Paquetà. «In qualche occasione sta già facendo l’esterno d’attacco. Può ricoprire diversi ruoli».
Complimenti ricevuti. «La vivo male questa cosa, non voglio nessun complimento, devo ringraziare la squadra, io e il mio staff proponiamo ma la squadra sta bene, sta facendo cose importanti. Faccio questo lavoro perché mi piace e perché credo di saperlo fare, non devo sentire bravo bravo. Certe volte massacrano allenatori che hanno vinto tanto, Mourinho, Ancelotti, Allegri. Il calcio è così. Ci sono tanti tifosi da tastiera, bisogna pensare al lavoro, crescere giorno dopo giorno e non dare retta a chi scrive e chi parla».
Atteggiamento. «Non bisogna mai mollare di una virgola. Siamo a un bivio e dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo. Non esistono gare facili, non sottovalutiamo l’Empoli».
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