Milan, Boban e Maldini sempre più lontani

Milan, Boban e Maldini sempre più lontani
di Salvatore Riggio
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Lunedì 2 Marzo 2020, 13:30
MILANO Ci sono amori che rischiano di finire scatenando l'ennesima rivoluzione societaria. È il destino da qui a giugno di Zvonimir Boban e Paolo Maldini, ad oggi sempre più lontani dal Milan e fa senso leggere una frase del genere, di due bandiere costrette a lasciare per contrasti a malumori che hanno diviso in due l'anima di questo Diavolo martoriato. Le prime diatribe sono nate già nell'estate scorsa, con la scelta di Marco Giampaolo come nuovo allenatore, al posto di Rino Gattuso. Una decisione non condivisa da Ivan Gazidis, l'ad rossonero. Con l'esonero arrivato a ottobre e l'arrivo di Stefano Pioli si è cercato di raddrizzare una stagione nata male, anzi malissimo. I due dirigenti hanno poi cercato a gennaio di correggere in corsa il Milan, regalando più esperienza alla rosa ma stando attenti al bilancio. Così Caldara è tornato all'Atalanta e Piatek si è trasferito, suo malgrado, in Germania, all'Herta Berlino. In rossonero è tornato Ibrahimovic, che ha ridato vitalità a una squadra smarrita, ed è sbarcato Kjaer. Ma sullo sfondo resta l'accordo con Ralf Rangnick, sponsorizzato da Hendrik Almstadt, il braccio destro di Gazidis, che è poi quello che gestisce il budget del mercato del Milan. Al momento, indefinito. Ed è una delle perplessità sollevate da Boban qualche giorno fa, che ha chiesto anche un incontro con Elliott per ristabilire i ruoli. Ma dall'hedge fund di Paul Singer non è mai arrivata una risposta. Un silenzio assordante che sta allontanando il duo Boban-Maldini lontano dal Milan. Tra l'altro, se dovessero andare via entrambi (come sembra appunto), ci sarebbe anche la promozione di Geoffrey Moncada, attuale capo scout del club di via Aldo Rossi. Il dubbio adesso è su come reagirà la squadra nel sapere che l'avventura di Pioli in rossonero è arrivata (o quasi) ai titoli di coda. C'è sempre l'Europa da raggiungere. Passando magari dalla semifinale di Coppa Italia. Una gara (anche questa) rientrata nel caos delle ultime ore scoppiato al quarto piano di via Rosellini, sede della Lega serie A. Ma al di là di questo, rimane la preoccupazione dei tifosi per l'ennesima rivoluzione all'orizzonte.
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