E alla fine c'è la finale che tutti volevano, ma che soprattutto reclamava la famiglia reale del Qatar: Messi contro Mbappé, i due gioielli della corona. Da Doha a Parigi, andata e ritorno, passando per il Psg, il club che rappresenta l'emirato in Europa ed è servito, strategicamente, per tirare la volata verso il mondiale del 2022. Quando nel 2011 Qatar Sports Investments acquistò la squadra parigina, gli obiettivi a lunga scadenza erano due: la conquista della Champions e la grande vetrina iridata. Il primo è stato sfiorato nel 2020, con la sconfitta nella finale contro il Bayern Monaco. Il Psg ci riproverà perché la Champions è ormai un'ossessione. Il secondo, nonostante il fallimento della nazionale qatariota, si sta realizzando. Ecco una finale mondiale forse irripetibile, che oppone i due migliori giocatori del momento: Messi, che si porta dietro il passato e Mbappé, che rappresenta la spinta verso il futuro.
Domenica potrebbe scapparci il picco planetario nell'audience tv: miliardi di persone si collegheranno dagli angoli più remoti della terra e l'emirato, grande come l'Abruzzo, sarà il centro del mondo.
E' tesserato con il Newell's Old Boys, che ha promesso di sostenere la sua famiglia nelle cure 1.000 dollari al mese -, ma il club argentino non rispetterà la promessa. Leo, per completare il protocollo, dovrà volare in Catalogna, dove il padre, Jorge, ha lontani parenti. Sostiene il provino al Barcellona e bastano pochi minuti per convincere i dirigenti blaugrana ad arruolare questo ragazzino argentino, originario di Rosario, che corre con il pallone tra i piedi a velocità elevatissime. I test medici rassicurano il Barcellona: le cure funzionano. Leo raggiungerà un'altezza normale. Ventiquattro anni dopo, Messi e Mbappé, compagni di squadra nel Psg, divisi da Neymar ottimi rapporto per Leo, pessimi per Kylian -, si contendono il titolo nella finale da sogno. Il mondiale del fattore M: Messi, Mbappé, Marocco, Maradona (evocato a ogni angolo e sospiro) e, tornando a bomba, di Macron, in tribuna in semifinale e nella partitissima di domenica. Il presidente francese ha invitato il suo omologo, Alberto Fernàndez, ma il collega argentino resterà a Buenos Aires.
IL GIGANTE
Messi, il ragazzo che dovette curarsi per crescere, è un gigante dello sport. I suoi numeri sono top a tutti i livelli. Sui social (387,3 milioni di followers su Instagram, 188,5 milioni Facebook), è secondo solo a Ronaldo, che ha però alimentato il culto del personaggio. Mbappé è lontano da certe cifre: 78 milioni Instagram, 9,8 milioni Twitter, 15 milioni Facebook. Messi e Mbappé condividono la vetta della classifica cannonieri: 5 gol a testa. La finale vale anche per il trono dei bomber, ma un'altra sfilza di dati incorona l'argentino: 1° nei tiri in porta (27), 1° nei falli subiti (20), 1° nei dribbling (37), 1° nelle occasioni create (18), 1° nella somma reti più assist (8).
CAFU E RIVALDO
Il mondo tifa Messi: ieri pezzi da novanta del calcio brasiliano, come Cafu e Rivaldo, hanno espresso l'augurio che trionfi Leo. Mbappé si è messo contro il Sud America a maggio, in un'intervista sui massimi sistemi: In Europa giochiamo sempre partite di alto livello. Nel continente sudamericano il calcio non è avanzato come in Europa. C'è molta grandeur nelle parole di Kylian, ma Messi ha una grandezza superiore: è il numero uno della nostra epoca.