Messi e il Barça, l'amore di una vita si è tinto di rosso

Messi e il Barça, l'amore di una vita si è tinto di rosso
di Matteo Sorio
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Martedì 19 Gennaio 2021, 07:30

Triste, solitario y espulso. El Pais scrive che Leo Messi e il Barcellona stanno vivendo la loro «mala hora». Tradotto, il momento sbagliato. Se doveva succedere, doveva succedere adesso: la prima espulsione di Leo in blaugrana – 17 anni, 753 partite – cade tetra come un accordo in minore su un pianoforte già scordato. Della serie, la crisi di Pulce e Barca non si fa mancare niente. «Il Barcellona sta male, molto male: sarà difficile tornare dov’eravamo». Era fine dicembre e a La Sexta Messi parlava così della situazione finanziaria al Camp Nou. Morale, non se la passa bene nemmeno lui, che del suo futuro ancora non sa: era due sere fa, finale di Supercoppa di Spagna contro l’Athletic Bilbao, Villalibre detto «il Bufalo» che gli mette il corpo davanti, Messi che reagisce con una manata in faccia e quella notizia lì, Leo mandato sotto la doccia, che quasi soppianta la vittoria dei baschi. 
FUORI 
In questo Barcellona uscito dal 2020 senza trofei, oggi terzo in Liga a -3 dal Real e -7 da un Atletico Madrid col credito di due gare in meno, la fotografia di Messi ch’esce dal campo prima di tutti, capo chino sotto lo sguardo di Koeman, pare quasi l’ennesimo spoiler di una fine. O forse è solo la polaroid di un Barcellona uscito da quell’ordinario ch’era l’arte di vincere. Se il quasi divorzio dell’estate scorsa reclamava altre cartoline stile lungo addio, la reazione su Villalibre pare un discreto pendant. La realtà è che mentre si fa espellere per la terza volta in carriera, Messi rimane la domanda dell’anno: gli scade il contratto, poche aquile possono osare fino a quei 100 milioni lordi d’ingaggio, Guardiola è in Inghilterra e in Francia c’è quel Psg appena uscito allo scoperto nonché cliente ai prossimi ottavi di Champions («Messi? Al tavolo ci siamo anche noi», così Leonardo). A 33 anni, siamo lì: quo vadis? 
RABBIA 
Non era nemmeno iniziato male, il 2021 di Messi, due doppiette in campionato.

E il Barcellona, sempre in Liga, a innaffiare la striscia positiva inaugurata a metà dicembre. Prove di guida sicura lungo quel percorso a ostacoli che dovrà ritagliare sul Barca anche la figurina di un nuovo presidente tra Laporta, Font e Freixa, tre facce per il dopo-Bartomeu cioè il patron della rottura con Leo, l’uomo che lasciando le sacre stanze potrebbe lasciare anche qualche speranza ai fan catalani della Pulce. Poi, all’improvviso, il rosso sventolato da Manzano. Le uniche cacciate dal campo, Messi, se l’era prese con l’Argentina. Successe nel 2005, al debutto, in Ungheria, pochi secondi e lo scatto d’ira verso il marcatore. Quindi il Cile, Coppa America ‘19, rissa con Medel. Oggi come allora: Messi e l’orlo di una crisi di nervi. 

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