MALUMORI
Ad esempio l’Inter ha già dato il via libera al ritorno di Sanchez allo United mentre il Milan, complice l’addio di Boban, non sembra intenzionato a confermare il 38enne Ibrahimovic. Il lavoro più difficile sarà quello sulla testa dei giocatori. Molti hanno accolto malissimo l’attesa e inevitabile riduzione degli ingaggi. Rifiutano l’idea di dover rinunciare anche solo al 20-30% dei loro stipendi. Ma il mondo del calcio sarà sempre meno dorato e ai dissidenti verrà spiegato che l’attuale taglio sarà il primo step del contenimento delle spese (solo il Real Madrid ha fatto sapere di voler rispettare tutti gli attuali impegni presi con tesserati e dipendenti). Anche la Juventus dovrà fare i conti con un monte ingaggi (150 milioni netti) fuori tempo. Pesano moltissimo i 31 milioni di Cristiano Ronaldo, ma anche gli 8 (più 4 di bonus) di De Ligt e i 7,5 di Higuain. E poi c’è il caso Dybala.
RISCHIA DYBALA
Prima dell’emergenza, i bianconeri dialogavano con il fuoriclasse argentino per arrivare ad un rinnovo vicino ai 10 milioni di euro. Erano stati fatti importanti passi in avanti anche per risolvere la grana dei diritti di immagine ma l’attuale crisi potrebbe convincere tutti a rivedere alcune cifre, postille oltre al valore del cartellino. Insomma, la valutazione di 150 milioni di euro di un mese fa appartiene già ad un altro calcio.
PIÙ SCAMBI
Per fronteggiare la delicata situazione in cui verseranno numerose società, molti ricorreranno così ancora di più agli scambi e alle sempre attuali plusvalenze. Cadranno le rivalità italiane ed aumenteranno le alleanze. E, nel caso in cui il Psg decidesse di non riscattare Icardi, l’Inter avrebbe meno difficoltà a ridiscutere con i bianconeri la cessione di Maurito, magari con l’inserimento di qualche contropartita. L’ex capitano nerazzurro resta il preferito per l’attacco della Vecchia Signora. Un reparto oggetto di profonda riflessione a Torino vista l’impellente necessità (emersa anche prima dell’emergenza coronavirus) di ridurre i costi con almeno un sacrificio importante. L’indiziato numero uno si conferma Cristiano Ronaldo che aveva avuto delle offerte proprio da Parigi. La Cina, dopo l’introduzione del salary cap, è diventata invece una pista complicata ma non da escludere del tutto considerando i contatti e i rapporti del suo agente Mendes in Asia. Resta l’opzione MLS, ma le conseguenze del coronavirus non conoscono confini e servirà sicuramente studiare nuove strategie a livello globale per salvaguardare i bilanci e lo spettacolo, che prima o poi dovrà ricominciare. Anche se su altre basi.
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