Verona-Roma, da Zalewski a Volpato ecco la meglio gioventù targata Mourinho

Volpato con un gol e un assist a Verona ha permesso ai giallorossi di vincere la partita: è solo l'ultimo dei tanti baby lanciati dal tecnico

Cristian Volpato
di Stefano Carina
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Martedì 1 Novembre 2022, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 12:45

ROMA I ragazzi di Mourinho. No, non è una nuova serie televisiva ma la magia di un tecnico che dopo aver allenato i migliori campioni in circolazione per decenni, ora si diverte (anche) a lanciare i 'bambini'. Così José ha definito Volpato, 18enne italo-australiano, che ieri a Verona con un gol e un assist ha permesso ai giallorossi di vincere la partita, superare Inter e Lazio in classifica e tornare al 4° posto. Nella notte di Halloween, lo Special ha trovato il suo maghetto, arrivato a Trigoria due anni fa e capace di catturare l'attenzione di un certo Totti che due calci al pallone, nella lunga carriera, li ha saputi dare. Cristian è l'ultimo, di una lunga serie. Perché la lista in questo anno e mezzo nella Capitale di ragazzini lanciati in prima squadra e fatti debuttare è lunghissima: Felix, Zalewski (ormai titolare e fresco vincitore del prestigioso premio Golden Boy versione web), Bove, Faticanti, senza dimenticare i meno conosciuti Keramitsis e Missori. Ce n'è per tutti i gusti, i ruoli, caratteristiche tecniche e atletiche. E in rampa di lancio occhio a Cherubini, aggregato nell'ultima trasferta europea a Helsinki, Tahirovic, che ultimamente si vede spesso neglia allenamenti della prima squadra e a bomber Cassano, nessuna parentela con il più conosciuto Antonio, che continua a segnare con una continuità impressionante in Primavera e ha già conosciuto l'emozione di sedere in panchina nella gara di Siviglia contro il Betis. 


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"Durante la mia carriera è sempre stato difficile far giocare i giovani, perché le mie squadre avevano tanti campioni. È un piacere farli crescere e vederli gioire. Presto arriverà l'occasione per altri bambini. L'importante è che non perdano la testa, è facile con questa generazione", ha ricordato qualche tempo fa José. Uno che in 20 di panchine ha comunuque fatto da apripista per tanti ragazzi che poi si sono dimostrati veri e propri campioni. Qualche esempio? In pochi ricordano che fu proprio Mou, ad esempio, nel Real Madrid a dare il via alle carriere di Morata, Nacho, Casemiro e Fabinho. All'Inter fu il mentore di Santon, lanciandolo in una sfida cruciale di Champions contro Cristiano Ronaldo all'Old Trafford. Ma anche prima, nell'esperienza al Porto, era stato abile a scovare Ricardo Costa (che con lui diventò titolare vincendo una Champions, una coppa Uefa e un'Intercontinentale). O nel Chelsea quando diede spazio a Loftus-Cheek, facendolo debuttare da titolare in Champions, Christensen e Traoré. Al Manchester United scommette invece su Mc Tominay che a 20 anni fa il suo esordio in Premier contro l'Arsenal, per poi stabilizzarsi nelle rotazioni della prima squadra. Nei Red Devils trova spazio anche a Tuanzebe per poi proseguire nel lancio di giovani al Tottenham: Tanganga su tutti.

Il resto è storia recente e si tinge di giallorosso. 

 

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