Circa 160 persone, tra cui 90 minorenni, sono state arrestate in seguito agli scontri fra tifosi che hanno provocato decine di feriti durante una partita di coppa a Rabat. Lo ha riferito la polizia marocchina. I sostenitori incriminati «sono stati arrestati per il presunto coinvolgimento in atti di violenza, per detenzione di coltelli, stato di ubriachezza, lancio di sassi che hanno provocato danni, e per avere appiccato il fuoco a un veicolo», ha precisato in un comunicato la direzione generale della sicurezza nazionale (DGSN).
Al termine di una partita di Coppa del Trono, giocata nella capitale, gli ultras dell'As Far, club delle forze armate marocchine con sede a Rabat, eliminata 2-0, hanno invaso il campo per affrontare i tifosi magrebini di Fez, secondo quanto riportato dai media locali.
La Disciplinare della Federcalcio dovrebbe riunirsi all'inizio della settimana, sono previste sanzioni, secondo i media. Questi incidenti sono i primi da quando il pubblico è tornato negli impianti sportivi alla fine di febbraio dopo due anni di chiusura a causa della pandemia. Negli ultimi anni gli stadi marocchini sono stati teatro di violenze fra tifosi. Gli scontri hanno per protagonisti spesso gli ultras dei due club di punta di Casablanca, Wydad e Raja, e si verificano anche fuori dagli stadi. Dopo la morte di due tifosi all'inizio del 2016, le autorità avevano sciolto i gruppi di ultras per combattere il teppismo, vietando persino qualsiasi segno distintivo (slogan e striscioni) negli stadi. Tuttavia, le autorità hanno nuovamente autorizzato la presenza degli ultras da marzo 2018.