Marocco, i 5 segreti di una squadra che fa sognare un popolo: dalla rivoluzione Regragui all'orgoglio per le origini

La vera sorpresa di questo mondiale, capace di salire di livello nella fase ad eliminazione diretta spedendo a casa due tra le nazionali più accreditate della vigilia: la Spagna e, appunto, il Portogallo che da molti veniva dato addirittura come favorito per la vittoria finale

I cinque segreti di una squadra che sta facendo sognare un popolo: il ct Regragui, la stella Hakimi e la scelta delle origini
di Simone Pierini
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Sabato 10 Dicembre 2022, 19:45 - Ultimo aggiornamento: 20:54

Il Marocco entra nella storia del calcio mondiale battendo il più blasonato Portogallo ai quarti di finale di Qatar 2022 e conquista la semifinale: prima squadra del continente africano a raggiungere un obiettivo simile. I maghrebini non avevano niente da perdere e hanno vinto, i portoghesi tutto e hanno perso malgrado un possesso di palla superiore ma reso inefficace dalla difesa nordafricana e dall'ormai portiere-star Bono. Altro eroe della serata è Youssef En-Nesri che al 42' ha sbloccato la partita di testa con uno stacco alla Cristiano Ronaldo , uscito in lacrime dopo l'eliminazione. 

Il ct Walid Regragui

Il Marocco è la vera sorpresa di questo mondiale, capace di salire di livello nella fase ad eliminazione diretta spedendo a casa due tra le nazionali più accreditate della vigilia: la Spagna e, appunto, il Portogallo che da molti veniva dato addirittura come favorito per la vittoria finale. La squadra allenata dal ct Walid Regragui, che ha preso l'incarico solamente lo scorso agosto quando prese il posto di Vahid Halilhodžić, ha sottolineato come, indipendentemente dagli ostacoli, si possa uscire vittoriosi grazie a determinazione e duro lavoro. In pochi mesi ha unito un gruppo, ha creato una squadra e fatto sognare un popolo. 

La scelta che può fare la differenza

La nazionale marocchina è inoltre l'esempio lampante di come scegliere la strada più difficile possa davvero valere la pena. È l'esempio dei 14 giocatori su 26 che sono nati in altri paesi come Germania, Spagna, Belgio e così via. Tutti loro avrebbero potuto scegliere le nazionali dei paesi europei in cui sono nati, ma invece hanno puntato sulla loro eredità e identità marocchina. Giocare per il Marocco significa avere meno possibilità di visibilità in grandi eventi come la Coppa del Mondo. Ma questo non li ha condizionati. 

 

La stella Hakimi e il segreto della famiglia

Tra questi c'è Achraf Hakimi, forse la stella più luminosa di un collettivo che ha saputo unirsi e soffrire insieme. L'ex terzino dell'Inter, ora al Psg, è nato a Madrid e da sempre ha ammesso come ci fosse la sua famiglia, che si è trasferita dal Marocco alla Spagna, alla base del suo successo. Sua madre lavorava come donna delle pulizie mentre suo padre era un venditore ambulante. Tutto il loro duro lavoro è stato ripagato quando Hakimi è diventato una star del calcio internazionale e da allora ha sempre sottolineato il suo apprezzamento per la sua famiglia e come i loro sacrifici gli hanno permesso di diventare il calciatore e l'uomo che è adesso. Questo è stato magnificamente interpretato quando è stato immortalato in un bacio con sua madre in tribuna dopo aver sconfitto il Belgio.

Oltre la fatica per il sogno di un popolo

Al termine delle partite contro potenze europee come Belgio e Spagna, il Marocco ha dovuto superare un'enorme pressione. Diversi giocatori marocchini, soprattutto contro la Spagna, sono apparsi affaticati, alcuno con evidenti problemi muscolari. Ritrovare energie e forza in vista dei quarti di finale contro il Portogallo ha dimostrato tutta la forza mentale del gruppo dei ragazzi del ct Regragui. La prossima generazione di appassionati di calcio che hanno visto questa fantastica squadra potranno trarre ispirazione dalla loro incrollabile passione.

La pazienza 

La squadra di calcio marocchina era considerata una delle squadre che si sarebbe accontentata semplicemente di partecipare ai Mondiali. Questo è stato frustrante per un gruppo di giocatori di talento che sapevano di potersi esibire sul palcoscenico più importante di tutti, ma devono essere pazienti e aspettare l'occasione giusta. E, quando è arrivato il momento, non hanno deluso. Hanno incontrato alcune delle squadre più forti al mondo con un atteggiamento di calma, hanno atteso pazientemente il loro turno, scrivendo la storia per le generazioni a venire.

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