Manichini impiccati al Colosseo, l'ultimo atto della guerra tra gli ultrà

Manichini impiccati al Colosseo, l'ultimo atto della guerra tra gli ultrà
di Gianluca Lengua
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Venerdì 5 Maggio 2017, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 11:02

Lo spettacolo è dei più macabri e continua ad appesantire il clima del post derby perso dalla Roma per 3 a 1. Lo scenario è sempre lo stesso: il Colosseo, sfondo di decine di messaggi scambiati fra tifoserie e luogo ormai conteso dai sostenitori di Roma e Lazio. Questa volta, però, oltre allo striscione intimidatorio «Un consiglio, senza offesa…Dormite con la luce accesa», quattro manichini con la maglia della Roma (con il nome di De Rossi per il gesto alla panchina biancoceleste, di Nainggolan per il video rubato in cui sostiene che la Roma avrebbe vinto la semifinale di Coppa Italia e di Salah), impiccati a una corda rossa che penzolavano su via degli Annibaldi. Uno spettacolo tetro, diventato in pochi minuti oggetto di foto da parte dei passanti e curiosità dei turisti che stentano a capire il messaggio. La Roma non ha denunciato gli autori del gesto perché le autorità competenti erano già al lavoro dalla scorsa notte e stanno aggiornando il club sullo sviluppo delle indagini dalle prime ore di questa mattina. 

L’ANTEFATTO
La notte del 30 aprile dopo il derby, alcuni tifosi biancocelesti hanno disegnato delle sagome umane in terra circondandole da lumini, al centro la scritta RIP (riposa in pace). Sul cancello della sede del club giallorosso, invece, è apparso il disegno di una bara e una croce. Un funerale simbolico alla Roma per aver perso la stracittadina, macabro come la scenografia esposta al Colosseo la scorsa notte, che sarebbe un proseguimento della coreografia della Curva Nord “il vostro peggior incubo” esposta proprio in occasione di Roma-Lazio. Sul ponte che sovrasta via degli Annibaldi sono stati attaccati degli adesivi con la scritta Irrudicibili, mentre su alcune pagine Facebook vicine al tifo biancoceleste è stato postato il video di una ventina di persone intente ad attaccare lo striscione con la scritta intimidatoria.
 

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