E sul poco apporto del centrocampo, in termini di gol, alla Nazionale di Mancini, Donadoni aggiunge. «Non ci si deve solo aspettare i gol degli attaccanti di ruolo ma bisogna fare in modo che anche giocatori di reparti diversi possano dare il loro contributo.
Una squadra con più alternative ha più possibilità di fare risultato. Servono centrocampisti ed esterni che si sappiano inserirsi e sappiano farsi trovare in zona gol. Il centrocampo dell'Italia mi piace molto, Jorginho chiaramente non ha una spiccata qualità in fase di realizzazione come Verratti, Barella un pò di più. Il doppio playmaker? A me piace vedere giocatori che sanno gestire la palla e che non sprecano palloni facili, da questo punto di vista stiamo crescendo bene». «Paragoni tra la Nazionale di Donadoni e quella di Mancini? La mia Nazionale era certamente più collaudata un pò in tutti gli elementi, al di là dell'inserimento di qualche giovane, mentre qui si deve ripartire -conclude il mister-. L'errore che non dobbiamo fare è guardare troppo al passato, in positivo e in negativo. Dobbiamo guardare al presente e lavorare con grande dedizione e cognizione di causa». «Dobbiamo sapere che tutti ci temono, anche se magari questa capacità che avevamo si è un pò smussata, ma abbiamo grandi valori e capacità. Mancini saprà portare avanti il discorso nella maniera più adeguata e mi auguro che l'Italia possa essere protagonista ai massimi livelli quanto prima», conclude.
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