Manchester City vince la Champions League per la prima volta, finisce 1-0 a Istanbul contro l'Inter

Un'amarezza vera per la squadra di Inzaghi

Champions League: il Manchester City batte 1-0 l'Inter nella notte di Istanbul. Decide la rete di Rodri
di Giuseppe Mustica
4 Minuti di Lettura
Sabato 10 Giugno 2023, 23:19 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 12:59

La Champions League la vince il Manchester City. Che centra il Treble, dopo la Premier League e l'Fa Cup. La partita l'ha decisa Rodri, l'uomo migliore, quello di cui Guardiola si fida a occhi chiusi. E per le italiane, in tre finali, altrettante sconfitte. Il Triplete al contrario. 

Partiamo dal gol, perché da analizzare c'è davvero molto: il minuto è il 68, Akanji pesca l'inserimento di Bernardo Silva che mette in mezzo il pallone, la sfera viene allontanata dalla difesa dell'Inter, che però arriva dentro l'area di rigore sui piedi dello spagnolo, che apre il piatto e fulmina Onana. Il gol è quello che spacca e decide il match di Istanbul. Un'amarezza vera per la squadra di Inzaghi.

Il Manchester City vince la Champions League per la prima volta, finisce 1-0 a Istanbul contro l'Inter. Decide il gol di Rodri

PECCATO

L'Inter non meritava di perdere. Mettiamola così e diciamolo chiaro. Perché Inzaghi era riuscito a impacchettarla a Guardiola, giocandosela con coraggio, uomo contro uomo.

E il City non è sembrato quello che fino a questo momento aveva tritato tutto e tutti.

La pressione era tutta sulla squadra inglese e la sentivano, eccome, davanti agli occhi del presidente Mansour, che addrittura non vedeva una partita della sua squadra dal 2010: il suo giocattolo, quello dove in questi anni ha investito oltre un miliardo di euro, gli regala la gioia più grande nel momento in cui lui si presenta. Non c'era in Portogallo quando l'aveva decida di Havertz. E proprio con quella partita, quella che aveva mandato all'inferno la squadra di Guardiola, sembravano esserci delle connessioni.

 

Perché anche stasera De Bruyne, uno degli uomini più attesi - Haaland non l'ha praticamente vista mai - s'è fatto male dopo mezzora ed ha alzato bandiera bianca. L'Inter nel primo tempo non ha mai tirato in porta e solamente il norvegese nell'unico guizzo del suo match ha centrato i pali, con Onana attento. 

DECIDE RODRI

Nella ripresa la prima occasione è per l'Inter, con Lautaro Martinez che si trova tutto solo davanti ad Ederson da posizione defilata e si fa ingolosire dalla conclusione quando forse avrebbe potuto servire Brozovic che arrivava da dietro. Inzaghi aveva già tolto uno Dzeko che non ne aveva più inserendo Lukaku, che si rivelerà determinante al contrario, come nella finale di Europa League contro il Siviglia.

Sì, perché dopo essere andata sotto, i nerazzurri ci hanno creduto. E la stavano riprendendo subito dopo pochi istanti con Dimarco, che di testa alza su Ederson dal limite dell'area piccola centrando la traversa e trovando pure la respinta, ma la sua seconda conclusione la respinge proprio il belga. Foden grazia l'Inter dopo una giocata di un altro pianeta sparando addosso ad Onana e con Guardiola che quasi non si capacita come fosse successo e dice "Phil", chiamando per nome il proprio giocatore. E questa grazia del classe 2000 inglese è una manna quasi per i nerazzurri, che al minuto 89 ci riprovano: Brozovic in mezzo, Gosens la rimette dentro di testa trovando Lukaku tutto solo nell'area piccola, che però centra in pieno Ederson. Che dovesse andare così lo dimostra anche Ruben Dias che nel proseguo nell'azione va vicino all'autogol. 

Non c'è più tempo per riprenderla, nonostante nell'ultima azione vada in mezzo anche Onana. Trionfa il City. Ma per l'Inter l'amarezza è enorme. Perché nessuno si aspettava che la squadra di Inzaghi alla fine avrebbe potuto anche recriminare per com ha giocato, per la qualità che ci ha messo, per il coraggio che s'è visto a Istanbul

GUARDIOLA NELLA STORIA

Con questa vittoria Guardiola entra nella storia: è il sesto allenatore che ad alzare la Champions League con due squadre diverse. Prima di lui ci erano riusciti Ernst Happel (Feyenoord 1970, Amburgo 1983), Ottmar Hitzfeld (Borussia Dortmund 1997, Bayern 2001), José Mourinho (Porto 2004, Inter 2010), Jupp Heynckes (Real Madrid 1998, Bayern 2013) e Carlo Ancelotti (Milan 2003, 2007, Real Madrid 2014, 2022).

© RIPRODUZIONE RISERVATA