Alla fine non serve dare spettacolo per vincere, vero Guardiola? Basta essere squadra, crederci fino alla fine, padroni delle proprie forze e dei propri destini. Basta un colpo fatto bene. Il City batte l’Inter non esaltando, non giocando come contro il Real nella semifinale di ritorno. Vince una partita contro una squadra tosta: l’Inter ha dato tutto e si è difesa benissimo, lasciando solo un buco, un errore agli avversari: minuto 68, ci pensa Rodri dopo una triangolazione velocissima al limite (e dentro) dell’area. Uno sbaglio che ti piega, che ti toglie le forze. Ma Inzaghi è stato capace di reagire, e l’Inter ci ha provato, sfiorando più volte il pareggio. Forse alla squadra nerazzurra è mancato un po’ di coraggio negli ultimi trenta metri, ha prevalso quella paura di lasciare spazio e dominio agli avversari. Il coraggio trovato invece dopo il vantaggio dei Citizens non è bastato. Sbagliano Lautaro, Dimarco, poi Lukaku e Gosens, il pari non arriva. E l’Inter non molla, perché Foden spreca la palla che avrebbe ucciso il match.
Vince Guardiola, forse era inevitabile, e si toglie la soddisfazione della sua terza Champions e quell’etichetta di quello bravo a vincere in Europa solo con Messi.
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