Istanbul è terra maledetta per le milanesi: dopo il Milan, ecco l’Inter. E l’Italia perde tre finali su tre

Vince Guardiola, forse era inevitabile, e si toglie la soddisfazione della sua terza Champions e quell’etichetta di quello bravo a vincere in Europa solo con Messi

Istanbul è terra maledetta per le milanesi: dopo il Milan, ecco l’Inter. E l’Italia perde tre finali su tre
di Alessandro Angeloni
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Sabato 10 Giugno 2023, 23:29

Alla fine non serve dare spettacolo per vincere, vero Guardiola? Basta essere squadra, crederci fino alla fine, padroni delle proprie forze e dei propri destini. Basta un colpo fatto bene. Il City batte l’Inter non esaltando, non giocando come contro il Real nella semifinale di ritorno. Vince una partita contro una squadra tosta: l’Inter ha dato tutto e si è difesa benissimo, lasciando solo un buco, un errore agli avversari: minuto 68, ci pensa Rodri dopo una triangolazione velocissima al limite (e dentro) dell’area. Uno sbaglio che ti piega, che ti toglie le forze. Ma Inzaghi è stato capace di reagire, e l’Inter ci ha provato, sfiorando più volte il pareggio. Forse alla squadra nerazzurra è mancato un po’ di coraggio negli ultimi trenta metri, ha prevalso quella paura di lasciare spazio e dominio agli avversari. Il coraggio trovato invece dopo il vantaggio dei Citizens non è bastato. Sbagliano Lautaro, Dimarco, poi Lukaku e Gosens, il pari non arriva. E l’Inter non molla, perché Foden spreca la palla che avrebbe ucciso il match.

 

Vince Guardiola, forse era inevitabile, e si toglie la soddisfazione della sua terza Champions e quell’etichetta di quello bravo a vincere in Europa solo con Messi.

Lo sguardo serio di Inzaghi, che si vede sfuggire una grande occasione e quello gioioso di Guardiola, visibilmente commosso, fanno da sfondo a questo stadio affascinante, come la città che lo ospita. Istanbul è terra maledetta per le milanesi: dopo il Milan, ecco l’Inter. Due ère diverse, due partite diverse. E l’Italia vince il suo triplete, questa la brutta notizia per tutti: tre finali su tre perse. E questa era la più difficile per un’italiana, che non ha sfigurato contro i più forti del mondo.

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