Lupa Roma, Alonzi gol non basta:
«Abbiamo tenuto testa all’Avellino»

Lupa Roma, Alonzi gol non basta: «Abbiamo tenuto testa all’Avellino»
di Tiziano Pompili
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Sabato 20 Aprile 2019, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 11:16
Il suo gol ha provato a “scalfire” le sicurezze dell’Avellino, all’inseguimento di una clamorosa rimonta sul Lanusei. Federico Alonzi ha segnato l’ottava rete della sua stagione (divisa tra il Monterosi e la Lupa Roma), probabilmente la più prestigiosa. Ma la squadra di Amelia non è riuscita a frenare i “lupi” irpini, pur uscendo dal campo a testa alta. «Ce la siamo giocata anche con la formazione che considero la più forte del girone, per qualità individuali e complessive – dice Alonzi – L’ultimo periodo, in cui stiamo facendo davvero bene, ci lascia un grosso rimpianto per l’attuale classifica».
 
Le speranze della Lupa Roma sono appese a un filo: due partite da giocare e quattro punti di ritardo dal Castiadas (e quindi dalla zona play out). «Ci proveremo finchè la matematica non ci condannerà. Ora affronteremo l’Sff Atletico e il Lanusei e scenderemo in campo con la stessa mentalità vista contro l’Avellino, costretto nel secondo tempo ad “abbassarsi” molto dopo il gol dell’1-2». A proposito di rimpianti, l’ex attaccante di Monterosi e Albalonga ne ha uno grosso per un treno che gli è passato davanti qualche anno fa. «Dopo l’annata con la Nuorese, il mio cartellino era diventato di proprietà del Chievo che mi mandò in prestito per un anno in serie C al Santarcangelo. Alla fine di quella stagione, però, decisi di rescindere il contratto coi veronesi: un grande errore che non ricommetterei se potessi tornare indietro».
 
La speranza di poter tornare tra i “pro”, comunque, non l’ha abbandonata. «Mai dire mai, spero di poter avere una nuova possibilità». Magari anche grazie ai consigli di mister Marco Amelia. «Mai vista una persona così umile. Parliamo di un campione del mondo, ma al tempo stesso di un ragazzo d’oro che è sempre prodigo di consigli. E’ davvero una fortuna poter essere un suo giocatore e la mano dell’allenatore sulla mentalità di una giovane squadra come la Lupa Roma è evidentissima».
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