Lazio, Luis Alberto e i numeri da "gamer": le sue giocate arrivano dalla Play Statione

Lazio, Luis Alberto e i numeri da "gamer": le sue giocate arrivano dalla Play Statione
di Daniele Magliocchetti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Febbraio 2020, 07:30
 Un artista con la palla tra i piedi, ma anche con il controller tra le mani. Inventa parabole e acrobazie tecniche in campo, alcune quasi inspiegabili, a meno che non siano state preparate davanti alla “Play”. Nessuna dipendenza, solo un modo per esercitare e alimentare la propria fantasia calcistica. Tra i segreti di questa fantastica stagione di Luis Alberto c’è anche questo: il tempo trascorso a giocare a Fifa, tenendo però sempre alta l’attenzione, perché l’ispirazione può nascondersi ovunque. Una palla liftata, un effetto strano, un passaggio filtrante o un colpo di tacco. Come quello che è riuscito a fare a Parma in mezzo a tre avversari sulla linea del fallo laterale per liberare al cross Jony. Una giocata che ha fatto impazzire Inzaghi e lasciato di stucco i malcapitati Darmian, Hernani e Iacoponi, con quest’ultimo che si è visto passare il pallone in mezzo alla gambe. Un colpo in parte provato qualche giorno prima durante una sfida su Fifa e prontamente riproposto in partita. Anche il lancio calibrato per Milinkovic con la Juve, col serbo che poi ha trasformato in rete, sarebbe stato influenzato dalla “Play”. Il genio, perché no, è anche questo. Lavorare sul campo è sacro e fondamentale per lo spagnolo, ma prendere spunto da altre fonti è intelligente e di larghe vedute, nonché proprio della nuova generazione di calciatori. D’altronde se un giovanissimo Ibrahimovic passava le ore su Youtube per copiare le prodezze di Ronaldo il Fenomeno, perché non può fare lo stesso il Mago della Lazio, alternando il cambio di tasto del controller, passando così dal “cerchio” (tiro), alla “X” (passaggio), al “triangolo” (passaggio filtrante)? Il più usato dal trequartista biancoceleste.
DUELLI ONLINE
Giocare e rilassarsi, ma senza esagerare. Non certo come qualche suo collega, vedi Dembelè a Barcellona (arrivava in ritardo agli allenamenti dopo aver passato le notti davanti alla console) o Ozil all’Arsenal (che si è fatto venire il mal di schiena a furia di stare seduto a giocare a Fortnite). Per Luis è un bel passatempo che lui spesso sfrutta per perfezionare i suoi colpi. Può anche capitare che si arrabbi con se stesso, col Luis Alberto virtuale per intenderci, per un tiro sbagliato o un passaggio non andato a buon fine. Una cosa inaccettabile per il “Diez” laziale. E, magari, è accaduto proprio questo il 25 gennaio scorso, quando il biancoceleste criticò aspramente e pubblicamente su Twitter la EA Sport, gli sviluppatori di Fifa, per i server che non funzionavano bene e facevano andare il gioco a scatti. Una consuetudine, comunque, per gli appassionati dei videogame lamentarsi per qualche malfunzionamento. Un po’ come per i calciatori quando vengono sostituiti e non vogliono uscire. A volte Luis Alberto si nasconde e gioca on line con altri utenti che non sanno chi sia il loro illustre avversario. Ma quando sfida Immobile, altro fan scatenato della PlayStation e di Fifa, se le danno di santa ragione, a colpi di gol e assist. «Sono peggio con le mani che con i piedi», ha detto lo spagnolo riferendosi a Fifa. In realtà è molto più bravo di quello che dice, ma per quello che sta facendo con la Lazio è diventato un pezzo pregiato anche come “carta gioco”: nel 2014 il Luis Alberto di Fifa aveva 74 come valore, in questo mese è arrivato a 88. Altissimo. Da gamer, con la Lazio e non solo, pare abbia già vinto lo scudetto. Adesso spera di compiere la stessa impresa sull’erba vera, magari proprio grazie a qualche colpo imparato sulla Play.
© RIPRODUZIONE RISERVATA