Luis Alberto, che schiaffo a Lotito: «Spende e compra, ma non paga niente»

Luis Alberto, che schiaffo a Lotito: «Spende e compra, ma non paga niente»
di Alberto Abbate
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Sabato 14 Novembre 2020, 07:35

E’ guarito, è ancora più ardito e battagliero. Non bastava l’esultanza polemica dopo il gol al Bologna contro Lotito, Luis Alberto raddoppia il tiro. Sbircia lo sfavillante nuovo aereo della Lazio e si riaccende il fastidio: «L’ho visto, ma lo abbiamo pagato noi. Compra cose, spende soldi, ma non paga niente. Porca Troia», risponde a un tifoso mentre gioca alla play sulla piattaforma social Twitch. Non si tiene niente. Anche se già, con un messaggio su una story Instagram, lo aveva lasciato intendere: «Tutto molto bello, ma quando ci prendiamo cura di ciò che sta dentro? Apparenza». E l’apparenza inganna perché, secondo il numero 10, il presidente non retribuisce la squadra da giugno. La società smentisce, sostiene d’aver corrisposto pochi giorni fa sino ad agosto insieme ai premi Champions di dovere. In realtà, il Coronavirus ha messo in ginocchio tutte le società italiane, il presidente Gravina ha così prorogato i termini di pagamento degli stipendi sino a dicembre. Dunque il comportamento di Lotito sarebbe comunque regolare. Eppure Luis Alberto non vuole più aspettare (ci sono dentro pure le commissioni del suo agente), esplode e si espone in maniera grave. Lo spagnolo getta benzina sul fuoco accendendo un altro fronte, quello dei mancati ingaggi retribuiti in casa biancoceleste. Lui e altri stranieri (Milinkovic avrebbe pensato alla messa in mora) già erano arrabbiati a maggio per i due mesi, a cui avevano dovuto rinunciare dopo il lockdown, nonostante le direttive rispettate di rimanere in Italia, talvolta lontano dalle proprie famiglie. 
Sono furiosi per queste parole, in un momento così delicato, Lotito e Tare. La multa è il minimo, ma così si rischia d’arrivare addirittura alla rottura totale. La Lazio non ci sta e considera Luis Alberto un irriconoscente. Lo spagnolo era stato accontentato con un rinnovo (a 3 milioni, bonus compresi, fino al 2025) firmato quest’estate e annunciato a settembre.

Ma lui sbatte i piedi e non s’accontenta d’essere considerato un top player. Almeno l’esultanza contro la tribuna era interpretabile, adesso quest’uscita pesante non lascia più dubbi e alza un ulteriore polverone. Luis Alberto se la poteva evitare. Già Inzaghi contro il Bologna lo aveva frenato nell’esultare e gli aveva suggerito in occasione della sostituzione: «Non ti fare vedere». Ora la doppia beffa sarebbe doverci rinunciare a Crotone in campo per dargli una punizione. La Lazio già è in emergenza, non se lo può proprio permettere. Anche perché lo spagnolo era e rimane il fulcro essenziale del gioco biancoceleste.


NERVOSISMO 
E’ questo comunque Luis Alberto, delizia e croce. Ha genio e polemica nel sangue. E in questo momento è anche più nervoso per i giorni passati in quarantena dopo aver preso il Coronavirus, separato dai suoi cari nelle altre stanze. Era stato isolato dalla Lazio per la febbre, si è andato a fare in privato il tampone, è risultato positivo e ha voluto curare da solo la sua posizione. Queste è emblematico di un ulteriore fastidio del numero 10 biancoceleste: non gli piace com’è stata gestita a Formello la situazione. E’ tornato in campo con la Juve e non è riuscito a incidere. E poi c’è la solita frustrazione: l’ennesima mancata convocazione della sua Nazionale. Incanta, è stato il miglior assistman, ma non l’ha chiamato nemmeno stavolta, Luis Enrique: «E se continua così, al prossimo Europeo ci sarò difficilmente», chiosa nella diretta delle polemiche. Ce n’è per tutti, anche la Spagna ha le sue colpe. E Luis Alberto è come il suo talento evidente. Non mente. 

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