Lotito: «Vogliamo fare lo stadio, ma siamo prigionieri del Comune. La Lazio con mio figlio è in buone mani»

Le parole del presidente della Lazio sulla questione Flaminio e non solo

Lotito: «Vogliamo fare lo stadio, ma siamo prigionieri del Comune. La Lazio con mio figlio è in buone mani»
di Valerio Marcangeli
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Giovedì 2 Febbraio 2023, 14:50

A due giorni dalla chiusura del mercatoil presidente Lotito decide di farsi sentire, ma su tutte altre tematiche. Il patron fa chiarezza su diverse questioni, in primis lo stadio: «Il Flaminio in base alle norme di sicurezza attuale ha 16mila spettatori. Per noi sarebbe inadeguato - rivela il presidente della Lazio a Radiosei - serve uno stadio perlomeno da 45mila posti. Li facciamo ogni partita. Il primo problema è la capienza, il secondo è la copertura. Non possiamo tornare agli anni 60 in cui andavamo allo stadio con l'ombrello. Terzo problema parcheggi e viabilità, e questo potrebbe essere risolvibile, ho studiato tutto».

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Le parole di Lotito sulla questione Flaminio

E ancora: «Per fare queste cose, però, ci vogliono autorizzazioni e lì andiamo a cozzare con posizioni che non sono in linea con queste situazioni. Il progetto lo presento se so che potrà essere approvato, altrimenti neanche lo presento. Il piano B invece è la realizzazione dello stadio da un’altra parte. A quel punto il Comune mi dice di non essere disponibile, perché non vuole occupare altre aree. Siamo prigionieri di una situazione da 19 anni, Veltroni rifiutò dicendomi che volessi fare una speculazione». Senza freni il patron: «Tutte quelle cose considerate elementi ostativi sono stati superati e invece con me non era possibile».

Lotito: «Con mio figlio la Lazio è in buone mani»

Poi sul futuro: «La Lazio è in buone mani. C’è mio figlio che ha grande entusiasmo, dalla mattina alla sera sta a Formello, lo fa con dedizione e anche lui avrà la totale autonomia delle scelte. Poi è un tifosissimo. Ho sempre detto che l’avrei tramandata a lui. Sicuramente questo club non sta in mani straniere che pensano solo al business, ma di persone che lo considerano una grande famiglia». Un accenno poi anche al rapporto con Cairo: «Io penso che adesso si sia reso che ci sono persone che lavorano per il sistema e che lavorano contro. Forse mi è stato riconosciuto che lavoro per il sistema, parlano i fatti. Lui ha assunto una posizione anche pubblica di recente». poi sugli obiettivi: «Io sono una persona ingombrante perché parlo con i fatti e non con gli annunci e purtroppo se ne fanno pochi di fatti. Gli obiettivi non si annunciano, si raggiungono. Sto costruendo qualcosa di importante, lo stesso Infantino quando è venuto a Formello è rimasto impressionato.

Adesso la Lazio è un punto d’arrivo, non di partenza».

Su Sarri e la manovra "salva calcio"

Infine Lotito ha confermato la grande stima nei confronti di Sarri: «Lui è un maestro di calcio. Io ho fatto uno sforzo particolare e preso quindici giocatori in un anno solare. Poche squadre hanno avuto la capacità di cambiare tanto. La rosa è di qualità, competitiva e può raggiungere certi obiettivi». Poi sulla manovra: «Ho fatto una norma di buon senso, non volevo aiutare nessuno. Tutte le categorie avevano avuto dei ristori, penso al cinema ad esempio. Lo sport invece nessuno. Qualcuno voleva tornare indietro rispetto agli impegno assunti. Tutto lo sport italiano ne avrebbe risentito, sarebbe stato un cataclisma. Alcuni rappresentanti dello sport remano contro e questo mi addolora, oltre ad essere inconcepibile».

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