Lotito su più tavoli: punta tutto per andare in Federcalcio

Lotito su più tavoli: punta tutto per andare in Federcalcio
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 10:49
ROMA Caos. È questa la parola migliore per descrivere il momento che si sta vivendo in via Rosellini a Milano. Oggi dovrà essere eletto il presidente della Lega di A e il consiglio. I due consiglieri dovranno andare a Roma lunedì 27 marzo per il primo Consiglio Figc del Tavecchio-bis. Le prime due elezioni, quella del 20 febbraio e del 2 marzo, sono terminate con un nulla di fatto. E questa mattina quasi sicuramente si assisterà ad un nuovo rinvio. La spaccatura è netta e non è possibile, salvo miracoli, avere una maggioranza: tradotto impossibile trovare una via comune sullo Statuto. Claudio Lotito è il fulcro che attira a sé simpatie e antipatie. Ed ecco allora che si sono creati 3 sotto gruppi. Il numero uno della Lazio avrebbe circa 8 club dalla sua, poi ci sono 6 piccole: Sampdoria, Sassuolo, Bologna, Empoli, Cagliari e probabilmente Crotone e 6 tra big e medio grandi: Juventus, Inter, Roma, Napoli, Fiorentina e Torino. Il Milan, nonostante il solido legame tra Lotito-Galliani, sta cercando di fare da ambasciatore. Non vuole incrinare ancor di più i rapporti con la Juventus che avrebbe scambiato il voto pro-Tavecchio con la promessa di ridimensionare il patron biancoceleste. E lo spettro del commissariamento? Il 15 aprile, data indicata dal presidente del Coni Malagò non può essere presa come scadenza. Proprio per una serie di iter che vanno rispettati.
ALTRA FUMATA NERA
Se oggi non ci sarà una fumata bianca il 27 il Consiglio può dichiarare la decadenza degli organi della Lega di A e a quel punto prassi vuole che per un mese la presidenza venga data al presidente del Collegio dei revisori dei Conti. Ecco come mai si era fatto il nome di Ezio Maria Simonelli. Ma era spuntato anche quello di Leandro Cantamessa, legale del Milan. Lui era stato proposto per la presidenza. Nemmeno sul suo di nome c'è un accordo. L'altro oggetto del contendere è chi affiancherà Beppe Marotta nel Consiglio. È qui che Lotito si gioca tutto: la battaglia che vale la guerra. Se non ci riuscirà, sabato (come anticipato la scorsa settimana) si candiderà alla poltrona più alta della serie B. Più una minaccia che una volontà concreta visto che ha tirato in ballo la mutualità. Ossia ha promesso di riportare ai cadetti i soldi che gli sono stati tolti. Claudio spera che con questo atto di forza i club di A decidano di cambiare idea e di accontentarlo.
ASSO NELLA MANICA
Se nella massima serie regna il caos, non va certo meglio in B. Anche qui la spaccatura è totale. Nell'ultima assemblea Stirpe del Frosinone dopo un acceso diverbio con Lotito si è dimesso. Non si è riusciti a convincere il dimissionario Abodi a tornare sui suoi passi. E così la frangia degli anti-lotitiani starebbe meditando di non presentarsi in via Rosellini in modo tale da far mancare il numero legale per l'assemblea e quindi mandare a monte le elezioni. Lotito, non è un mistero vuole a tutti i costi sedere, il 27 marzo, nel primo consiglio Figc. In realtà avrebbe voluto la carica di vice-presidente vicario ma Tavecchio, che vuole affrancarsi dall'ingombrante figura di Claudio, ha indicato i nomi di Renzo Ulivieri e Cosimo Sibilia per quelle cariche (Sono le due componenti che lo hanno votato compatte). Lotito tanta l'ultimo assalto al castello, una battaglia che per lui vale una guerra.