ALTRA FUMATA NERA
Se oggi non ci sarà una fumata bianca il 27 il Consiglio può dichiarare la decadenza degli organi della Lega di A e a quel punto prassi vuole che per un mese la presidenza venga data al presidente del Collegio dei revisori dei Conti. Ecco come mai si era fatto il nome di Ezio Maria Simonelli. Ma era spuntato anche quello di Leandro Cantamessa, legale del Milan. Lui era stato proposto per la presidenza. Nemmeno sul suo di nome c'è un accordo. L'altro oggetto del contendere è chi affiancherà Beppe Marotta nel Consiglio. È qui che Lotito si gioca tutto: la battaglia che vale la guerra. Se non ci riuscirà, sabato (come anticipato la scorsa settimana) si candiderà alla poltrona più alta della serie B. Più una minaccia che una volontà concreta visto che ha tirato in ballo la mutualità. Ossia ha promesso di riportare ai cadetti i soldi che gli sono stati tolti. Claudio spera che con questo atto di forza i club di A decidano di cambiare idea e di accontentarlo.
ASSO NELLA MANICA
Se nella massima serie regna il caos, non va certo meglio in B. Anche qui la spaccatura è totale. Nell'ultima assemblea Stirpe del Frosinone dopo un acceso diverbio con Lotito si è dimesso. Non si è riusciti a convincere il dimissionario Abodi a tornare sui suoi passi. E così la frangia degli anti-lotitiani starebbe meditando di non presentarsi in via Rosellini in modo tale da far mancare il numero legale per l'assemblea e quindi mandare a monte le elezioni. Lotito, non è un mistero vuole a tutti i costi sedere, il 27 marzo, nel primo consiglio Figc. In realtà avrebbe voluto la carica di vice-presidente vicario ma Tavecchio, che vuole affrancarsi dall'ingombrante figura di Claudio, ha indicato i nomi di Renzo Ulivieri e Cosimo Sibilia per quelle cariche (Sono le due componenti che lo hanno votato compatte). Lotito tanta l'ultimo assalto al castello, una battaglia che per lui vale una guerra.