Lazio, Lotito incontra Sarri: fumata ad oltranza. Il presidente: «Trattativa aperta, vediamo che succede». Oggi arriva Ramadani

Sarri
di Alberto Abbate e Daniele Magliocchetti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 4 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18:11

Nell’ombra Sarri s’avvicina a piccoli passi alla Lazio, c’è cauto ottimismo nel fumo. Depistaggi, rumors, ma alla fine c’è il fatidico incontro. Dopo oltre cinque ore a Formello, Lotito ha dubbi sul progetto prima ancora di passare oggi al lato economico. Ma ora è pressato da un popolo intero, migliaia di sigarette accese in veglia in attesa dell’annuncio. Qui si fa Sarri o si rischia di finire con la bombola d’ossigeno. L’attesa ieri era snervante già dalle prime ore del mattino, la pressione sta schiacciando Lotito. Che non si sarebbe mai mosso per andare da Sarri al colloquio, per una questione di principio. Il presidente ascolta il nuovo tecnico, è Maurizio a raggiungerlo nella capitale anche per vedere finalmente Formello. Lotito la mattina fa fisioterapia nel centro sportivo e poi si chiude lì in silenzio. Qualcuno pensa sia uscito di nascosto a pranzo da un portone secondario: in città nel pomeriggio si diffondono subito voci di un incontro in corso in un luogo segreto, ma il realtà il patròn resta nel suo studio tutto il giorno senza affacciarsi un attimo. Lo molla il segretario Calveri (ore 19.30) dopo Tare (ore 18), che sorride ai cronisti assiepati di fronte al cancello. E’ il diesse a raccogliere poi Sarri (accompagnato in macchina dal fido avvocato Pellegrini), e a rimaterializzarsi insieme a lui alle 20 per l’incontro con Lotito. Fino a mezzanotte, si è parlato solo dell’aspetto tecnico. Maurizio vuole giocatori con precise caratteristiche e sacrificare alcuni big (Lazzari, Correa) non funzionali al suo credo. Lotito storce il naso: «La trattativa resta aperta, vediamo che succederà – ci risponde nella notte – ma al momento non c’è l’accordo». Ma almeno oggi Sarri verrà raggiunto a un nuovo colloquio dall’agente Ramadani per riparlare e affrontare anche il discorso ingaggio.

E’ un segnale positivo, ma l’allenatore si è dato sabato come ultimo giorno. 

COSTI
La scintilla non c’è ancora. Tare spinge Lotito verso questa soluzione tecnica. Il presidente è intimorito dalla personalità, Sarri vuole carta bianca, ma con uno così si fa davvero il salto di qualità. Persino il diesse ne è convinto stavolta, non teme di finire fuori dallo spogliatoio e nemmeno una rivoluzione tattica. Eppure Lotito ripete che Maurizio avrebbe già chiesto sei rinforzi per la rosa. Chi dice la verità? Di sicuro l’ingaggio dell’allenatore in tuta comporterebbe un passo mai compiuto da questa presidenza. Un’operazione da 25 milioni di euro lordi solo per Sarri e il suo staff: due stagioni e opzione per la terza, con una base fissa alzata a 2,8 milioni più premi legati ai 20 successi (300mila), Champions (500mila) e scudetto (un milione) come parte accessoria.

ALTERNATIVE
Può ancora succedere di tutto, con Vitor Pereira (sopratutto) e Villas Boas in seconda battuta, che aspettano una fumata nera dopo quella a oltranza. Lotito li considera ancora perché la notte non ha spazzato via ogni altra candidatura. Il presidente assicura che prenderà comunque un allenatore che ha i titoli nel curriculum e nel Dna. Eppure se non dovesse arrivare Sarri, si rischierebbe di ripetere l’estate del 2016 con Bielsa. I laziali lo attendono al varco con la sua scelta: stavolta in extremis non c’è un Inzaghi da far risalire dalla Primavera, al massimo Rocchi dagli Allievi addirittura con minor esperienza. Nemmeno gli ex Liverani e Nesta potrebbero addolcire l’amaro in bocca. Pirlo sarebbe un’altra incognita. Sarri è l’unica sigaretta che fa bene alla salute della piazza. Oggi, si spera, fumatela bianca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA