Non deve rispondere a nessuno. Lotito sembra diverso, ma il suo slogan non è cambiato: «Io non vendo sogni, ma solide realtà, e Dybala alla Roma non mi fa nessun effetto. Non ho visto la presentazione, noi non facciamo ahimè la collezione di figurine Panini, ma badiamo al risultato. E la Lazio, dopo la Juve, è la squadra che ha vinto di più. Anche se i tifosi biancocelesti hanno da ridire persino dopo aver alzato un trofeo». Non hanno ancora raggiunto quota 20mila abbonamenti al botteghino, si lamentano e invocano colpi di grido come Mertens e Marcelo, nonostante le smentite di Lotito, che pure ha già sborsato oltre 50 milioni (compresi bonus e commissioni) sul mercato: «Non faccio operazioni di estetica perché non sono un tifoso-presidente, ma un presidente-tifoso. E devo creare le condizioni affinché il club abbia un futuro sempre più roseo. Nonostante la contrazione economica del momento, la Lazio è una delle società che ha speso di più. Abbiamo comprato sei giocatori e forse faremo altri affari in entrata al più presto». Detto, fatto Vecino: triennale da 2 milioni, atteso alle visite e a Formello; a Ilic deve far posto Luis Alberto. Su Provedel va sciolto l'ultimo nodo: «Non dipende più da me, io sto aspettando», chiosa Lotito. Che ha trovato l'accordo con lo Spezia a 2,5 milioni, ma ora pretende che l'entourage del portiere rinunci a buona parte della commissione da un milione di euro.
Lotito su Dybala alla Roma: «Noi non collezioniamo figurine Panini, vendiamo solide realtà»
DIFESA DA REGISTRARE
L'affare si farà, nonostante l'apparente intransigenza di Lotito. Perché Sarri vuole Provedel a ogni costo, sembra orientato a farne il primo.
IL LEONE ASPETTA L'INTER
Alla Lazio c'è ancora un problema di codici e di pensiero unico, si soffre la pressione alta dell'avversario. Sarri vuole corsa e filtro a centrocampo, ha strigliato lo spogliatoio anche per un atteggiamento superficiale e presuntuoso, che aveva intravisto nei black out dello scorso campionato. Poi però lui stesso aveva avvertito tutti che, rifondando la squadra, si rischiava di ripetere un anno zero. I nuovi devono imparare, ma Maurizio li vuole devoti al suo credo. Non a caso ha tagliato chi talvolta ha remato contro, e ora spera di raggiungere Simone Inzaghi all'Inter al più presto: «Non c'è una questione Acerbi. È un ragazzo perbene, serio e affidabile assicura tuttavia Lotito e l'esclusione è soltanto tecnica, non per il contrasto con il tifo». Alla rivoluzione in campo pensa Maurizio, ai quadri dirigenziali ha già pensato il patron. A proposito: dopo il suo ingresso, Fabiani studia già nuove figure per il suo staff del prossimo anno. Tare dalla Germania continua a piazzare qualche esubero: Falbo al Monopoli, ma soprattutto ufficiale Jony allo Sporting Gijon in prestito. Così però non si racimola nessun tesoretto, così ogni sbaglio torna sempre indietro.