I dilettanti e l'emergenza.
Camilli: «Studio, cucino e mi alleno in casa. I campionati? E' dura»

Lorenzo Camilli palleggia all'interno del giardino di casa
di Andrea Giannini
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Martedì 24 Marzo 2020, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 16:10
RIETI - Il miglior attacco tra le quattro formazioni reatine nel girone B di Promozione è del Cantalice. In attesa di quale sarà il destino dei vari tornei dilettantistici, a causa dell’emergenza sanitaria, ecco come trascorre le giornate e quali sono i pensieri del classe ’97 e bomber biancorosso Lorenzo Camilli arrivato a 13 gol stagionali, 11 in campionato e 2 in Coppa.

E' dura...
«Eh, sì. Ci troviamo in una situazione molto grave a livello sanitario e di conseguenza economico. Sono giuste le manovre che sono state prese per contenere il contagio, come per esempio considerare l’intero territorio Italiano zona rossa. Io, come tutta la mia famiglia, stiamo in casa da prima che tutto fosse bloccato. Inoltre studiando medicina e avendo un medico in famiglia, ci siamo informati presto su quanto stava accadendo. A oggi penso che non tutti, tolto chi per esigenze lavorative chi per necessità, abbiano o stiano rispettando al massimo le regole in vigore. Da un punto di vista sanitario basta collegarsi su un sito valido per avere tutte le info necessarie riguardo le misure da prendere e sono le uniche che dobbiamo rispettare. Ora aspettiamo ciò che accadrà nelle prossime settimane».

Come sta passando le giornate in casa?
«All’inizio è stato difficile perché è stato per tutti un fenomeno nuovo ma ci stiamo abituando. C’è comunque più tempo per studiare, per dedicarsi alla casa, come penso stia facendo la maggior parte delle persone. Per ciò che riguarda la vita casalinga cuciniamo spesso, proviamo diverse cose. Lo studio comunque se fatto bene occupa la maggior parte del tempo».

Come si è organizzata l'università che frequenta?
«L’università di Perugia ha reagito abbastanza bene al momento. Stiamo seguendo lezioni online e c’è anche la possibilità di effettuare esami via web: da questo punto di vista non si sta verificando alcun problema».

Studiando medicina è maggiormente interessato all’emergenza sanitaria?
«Grazie all’università e alla mia facoltà, ci sono diversi professori che durante la lezione ci fanno approfondire l’argomento. Studiando medicina, sono molto interessato e informato sui vari fronti. Sarà per un eccesso di prudenza o per l’informazione che noi abbiamo iniziato la "quarantena" prima di tutti gli altri. A casa è un continuo argomento di discussione come sicuramente sarà ora in tutte le case».

Come sta affrontando il momento con la sua ragazza?
«Sicuramente è una situazione difficile ma tutto passa in secondo piano a causa dell’emergenza stessa. Noi siamo anche abituati alla distanza dato che il primo anno di relazione ero a Brescia a vivere e a giocare. Diciamo che siamo abbastanza allenati».

Le manca il calcio?
«La mancanza del calcio e dello sport si sente tant’è che con mio fratello abbiamo ordinato una porta da giardino che arriverà a breve. Questo esprime abbastanza bene quanto amiamo questo sport. Cerchiamo di fare attività sportiva sempre e solo all’interno dei nostri perimetri domestici. A oggi non so se ci sarà una ripresa dei campionati, se ci sarà vorrà dire che siamo usciti da questo periodo».
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