Lo scudetto ora vede la Serie B: quante big in Europa in zona retrocessione

Lo scudetto ora vede la Serie B: quante big in Europa in zona retrocessione
di Sergio Arcobelli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 21 Gennaio 2022, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 09:26

La paura fa 40. In giro per l’Europa ci sono alcune squadre nobili del calcio che rischiano di retrocedere. Ben quaranta scudetti galleggiano nei bassifondi dei rispettivi campionati. E ora, per rimanere nell’élite, servirà loro un miracolo. La storia e la tradizione non bastano per salvarsi. Lo sanno bene Genoa e Cagliari, nove scudetti il primo e uno il secondo, che occupano al momento la penultima e terzultima posizione della Serie A. Dunque restano le principali indiziate, insieme alla Salernitana, ad abbandonare il massimo campionato. È un momento difficile e, forse, le manovre sul mercato potrebbero correggere una situazione piuttosto critica. Alla domanda se il Genoa rischi concretamente la retrocessione in B, il nuovo presidente Zangrillo ha ammesso: «Abbiamo messo in conto tutto. Del resto quando ho assunto l’incarico eravamo in questa zona di classifica. Ci sta, e fa parte del gioco del calcio». Dal canto suo, sono in risalita le quotazioni del Cagliari di Mazzarri, grazie alle due vittorie ottenute nel 2022. Ma servirà un’impresa.
 

INGHILTERRA
I soldi fanno la felicità ma non vincono le partite di calcio. Ecco spiegato il motivo per cui il Newcastle, quattro campionati inglesi vinti, stenta a decollare, nonostante sia la squadra più ricca del mondo e di proprietà del fondo Pif. Se è vero che i Magpies hanno una potenza economica che nessuno può eguagliare, è anche vero che faticano a risollevarsi, visto che al momento si trovano in penultima piazza in Premier League, giusto davanti al Burnley (due titoli di campione d’Inghilterra), fanalino di coda. Per risollevare le proprie ambizioni, il Newcastle avrebbe pensato persino a Mario Balotelli, ora in forza ai turchi dell’Adana Demirspor. Ma intanto sul rettangolo verde i Magpies continuano a rimediare figuracce, come l’eliminazione nel terzo turno della Coppa d’Inghilterra ad opera del Cambridge United, formazione che milita in League One (la terza divisione inglese).
 

FRANCIA
Ci sono, invece, sedici scudetti in zona retrocessione nella Ligue 1. Bisogna sommare i sei del Bordeaux e i dieci del Saint-Étienne, quest’ultima arrivata a disputare una finale di Coppa dei Campioni persa nel 1976 contro il Bayern Monaco. Saint-Étienne che, tra l’altro, è la squadra più titolata di Francia e unica a portare sulla maglia la stella sopra il logo in virtù dei dieci titoli, l’ultimo vinto nel 1981 quando in rosa c’era un certo Michel Platini. Ma ora i Verdi, ultimi in classifica, vivono una situazione disperata. Stesso discorso per il Bordeaux, altro club glorioso che ha visto vestire la propria maglia da Zinedine Zidane, il cui declino è legato alla crisi economica e ai tre passaggi di proprietà in tre anni.
 

GERMANIA
La Bundesliga, in questo momento, detiene un triste primato: quello di avere la peggior squadra nei top campionati europei.

Parliamo del Greuther Fürth, per i tifosi semplicemente Greuther Furth, che con i suoi 7 punti su 19 partite giocate è infatti ovviamente all’ultimo posto della Bundes. Per un club che ha vinto tre titoli di Germania, diciamo così, non è il massimo. Oltre al derelitto Greuther Furth, però, c’è un’altra squadra, più blasonata, in bilico: lo Stoccarda, cinque campionati vinti (l’ultimo nella stagione 2006-2007 quando in squadra c’erano i talenti locali quali Mario Gómez e Sami Khedira, poi approdati nel nostro campionato), è penultimo. Stoccarda che, curiosamente, è anche il luogo di nascita di Alexander Blessin, il nuovo allenatore del Genoa a cui è stato dato il compito di guidare il club verso una difficile salvezza. Come diceva Schopenhauer: «Il destino mescola le carte e noi giochiamo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA