Liverpool-Gerrard: cuore di scudetto. I tifosi: «Fategli giocare le ultime gare»

Liverpool-Gerrard: cuore di scudetto. I tifosi: «Fategli giocare le ultime gare»
di Benedetto Saccà
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Febbraio 2020, 10:30
Sempre bello è il gesto dell’andare. Ma, spesso, ancor più delizioso è il rito del tornare. Certo, indovinare l’istante esatto è un’arte cui pochi hanno il privilegio di accedere: però, quando accade, il mondo scatta e riallinea il battito, ed è una meraviglia. Un morbido incastrarsi di pezzi fatti l’uno per l’altro è, a rifletterci, l’immagine che restituisce la coppia formata dal Liverpool e dal suo capitano Steven Gerrard. È vero, Gerrard ha lasciato i Reds nel 2018 e allena i Rangers di Glasgow, eppure da Liverpool, in fondo, con il cuore, non è mai andato via. La notizia che piove dalla Merseyside è molto semplice: dato che il Liverpool ha di fatto vinto la Premier e otterrà il conforto della matematica a brevissimo perché è primo con 22 punti di margine a 13 giornate dalla fine (tipo il Psg del 2016, lo si ricorderà, campione con otto turni di anticipo), i tifosi dei Reds hanno chiesto al club di tesserare Gerrard per consentirgli di laurearsi campione d’Inghilterra. Del resto Steven, 39 anni, ha alzato qualsiasi trofeo a qualunque latitudine, ma mai è riuscito nell’impresa di conquistare la Premier League. Un passaggio a vuoto della storia, è evidente. Così, nella fantastica utopia di correggere le scortesie del pallone, i sostenitori dei Reds hanno offerto la propria adesione all’idea attraverso i social – Twitter, per tutti – ritwittando e apprezzando la proposta di un account in apparenza anonimo (@AnfieldRd96), che nella serata di domenica ha lasciato cadere distrattamente nell’oceano del web otto parole e un numero, indirizzati al Liverpool: «Sign Gerrard as a free agent for 5 games». In italiano: «Fate firmare Gerrard a parametro zero per cinque partite». Di lì ha preso a fluire una marea di condivisioni (quasi 26 mile «like»), presto affiorata sul mare dell’attualità.
LE CINQUE FINALI
Va annotato che l’invito è rinforzato da una certa preparazione, considerando che in Inghilterra un calciatore può fregiarsi del titolo di campione se gioca almeno cinque sfide stagionali con il club trionfatore. In linea teorica, tra l’altro, a dar forma al sogno dei tifosi (e di Gerrard) basterebbe un mese: tra il 18 aprile e il 17 maggio, d’altronde, il Liverpool disputerà le ultime cinque gare del torneo. Il 9 maggio, poi, si misurerà anche con il Chelsea, ed è logico che i pensieri e i ricordi volino alla partita dell’aprile del 2014: Gerrard, contro ogni logica e a dispetto del suo talento, regalò a centrocampo un pallone delittuoso (e la vittoria) al Chelsea, negando nella sostanza il titolo ai Reds e consegnandolo al City. Un dramma calcistico, allagato da fiumi di lacrime.
DESTINO SGARBATO
Dev’essere comunque rimasto un soffio di poesia nel calcio britannico. I tifosi adesso sognano: non per puntiglio illusionistico, nemmeno per spirito di rivalsa verso un destino sgarbato: giusto per il rispetto della coscienza della tradizione e delle radici. Bisogna pure chiarire che l’ipotesi è pressoché intraducibile nella pratica, perché Gerrard deve condurre i Rangers in campionato, in Europa League e nel particolare tratto finale della Scottish Premiership. Baciato da una bravura misurabile in numeri a dieci cifre, Steven festeggerà però il titolo del Liverpool rigirandosi nella mente e nel cuore la felicità e il rammarico. Troverà, senza dubbio, un tempo migliore per celebrare il rito del ritorno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA