In viaggio con laTribù del calcio. La vita è un passaggio, un dribbling, un gol

In viaggio con laTribù del calcio. La vita è un passaggio, un dribbling, un gol
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Venerdì 13 Ottobre 2017, 20:46
Il libro è un lungo viaggio tra ricordi e momenti di vita che si intrecciano con il pallone. Un viaggio che ho potuto fare grazie alla “Tribù del calcio”, trasmissione televisiva di Premium Sport, ideata dal giornalista Paolo Ziliani e andata in onda dal 2010 al 2015. In queste pagine troverete alcune delle tante interviste che ho realizzato ai grandi protagonisti del calcio tra gli anni ‟70 e 2000. Molti di questi calciatori rivivono anche momenti personali e, grazie alle loro storie, ho rivissuto alcune emozioni della mia vita comuni a molti appassionati di calcio: le partite all‟oratorio, la prima squadra di calcio per sentirsi giocatore, le partite allo stadio con il papà, gli eroi della domenica, le tante sfide con gli amici, le vittorie e le sconfitte della propria squadra del cuore. Un viaggio da fare insieme con lo sport più bello del mondo

Tratto dalla Postfazione, di Cristiano Di Cosimo

"Non è facile scrivere di calcio, raccontare i personaggi e le sfide dello sport più bello del mondo. Non è facile perché non devi fare solo il cronista; devi trasmettere emozioni. Io conosco Marco da molti anni e apprezzo il motore che lo anima. Certo sono di parte e per un giornalista non è una cosa corretta. Ma per questo motivo riconosco la sua anima di appassionato calcio. La vedo nelle parole che escono fuori dalle pagine e animano i miei ricordi di ragazzo, i più belli. Non sono solo interviste, non sono solo racconti e aneddoti dei protagonisti. È il significato che noi tutti diamo alla nostra grande passione. Non so voi ma io ricordo gli eventi della mia vita, anche i più importanti, in base ai risultati sportivi. L‟ ‟82 non è l‟estate al mare, il „90 non è l‟anno delle clamorose conquiste amorose; è l‟anno di quelle indimenticabili e irripetibili notti magiche, passate in giro in motorino senza maglietta (quando potevo) per Roma e per il mio paese. Nel 2000 mi sono laureato, ma non ricordo quell‟anno per quel diploma, lo ricordo per l‟unico scudetto che ho visto (finora!) della mia squadra del cuore.
Marco ha fatto questo; ha legato i grandi protagonisti e le più belle storie calcio, alla sua e alla nostra vera passione. Ha ripercorso la sua vita con quelle partite e quei gol, quei trionfi e quelle sconfitte che ci hanno fatto svegliare in modo diverso il giorno dopo. In viaggio con la tribù del calcio Mi ricorda molto febbre a 90‟, quel modo di leggere la propria vita come un film intrecciato con le gesta della tua squadra del cuore. In questo tempo non esistono gli anni, i decenni, gli eventi; ma solo le stagioni e i campionati che si rincorrono come se non avessero mai fine. Per quelli della mia generazione il calcio degli anni „80 ha un colore particolare e Marco lo racconta benissimo: Platinì e Maradona sembrano sfidarsi ancora tra i nostri ricordi e i nostri sogni in cui cerchiamo di eleggere il più grande eroe della nostra giovinezza. Questo libro è autobiografia. È il racconto dello sport più bello visto con gli occhi di quel ragazzo che come tutti noi giocava a calcio, anzi a pallone, sognando di emulare i suoi eroi della domenica (perché prima erano solo della domenica). Mi ha fatto rivedere quelle partite in bianco e nero che potevi seguire solo poche volte la domenica pomeriggio. Mi ha fatto riprendere la vecchia radiolina completamente catturato dalle indimenticabili voci di Ameri, Ciotti, e Cucchi. Marco non è diventato poi calciatore, ma a mio giudizio ha fatto di meglio: ha dedicato la sua vita professionale alla sua antica passione condividendola con tutti noi. Questo libro ne è la dimostrazione e la prova più bella. Leggendolo e rileggendolo, è stato bello rivivere la classe di Platini, o le giocate ipnotiche di Maradona, ma è stato ancora più bello rivedere quel bambino con il pallone sotto al braccio all‟oratorio pronto a fare la conta per iniziare una partita che in fondo non è mai finita."
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