Le incertezze della Lega: prima sì allo spezzatino, poi il dietrofront

Le incertezze della Lega: prima sì allo spezzatino, poi il dietrofront
di Salvatore Riggio
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Martedì 8 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 10:32

In una giornata surreale con lo «spezzatino in tv» di 10 gare in 10 orari diversi prima approvato e poi subito dopo revocato (decisione che nasconde la volontà di valorizzare al meglio il prodotto), spunta nelle ultime ore un compromesso che i club di serie A potrebbero chiedere a Dazn. Quello di suddividere il massimo campionato in nove slot. Aprire alla contemporaneità di due partite alle 15 di domenica, confermando però le quattro gare di sabato alle 14.30, 16.30, 18.30 e 20.45. Possibilità, tra l’altro, molto apprezzata dalle squadre italiane che parteciperanno alla Champions perché considerata ottimale per poter gestire gli impegni europei. Il resto rimarrebbe, invece, invariato con una gara alle 12.30, una alle 18 e una alle 20.45. Alle quali bisogna aggiungere il Monday Night. 
La giornata ha vissuto una trama davvero bizzarra. L’idea delle 10 partite spalmate in 10 orari è passata con 13 voti (il quorum non era di 14 perché su tematiche del prossimo campionato non poteva votare la Salernitana, in quanto Claudio Lotito è patron anche della Lazio e per questo ha avuto uno scontro acceso con il presidente di Lega, Paolo Dal Pino, che ha ribadito i pareri legali della Figc). Sei i contrari: Roma, Genoa, Sampdoria, Bologna, Sassuolo e Spezia, che con insistenza hanno chiesto una settimana in più di riflessione chiedendo la revoca.

Nuovo voto e sì alla revoca con il no soltanto di Juventus, Napoli e Lazio. È stato il presidente della Sampdoria, Maurizio Ferrero, a spingere per il dietrofront per denunciare quello che Guido Fienga, Ceo della Roma, diceva da inizio assemblea: «Così si fa un regalo a Dazn senza ottenere nulla in cambio». Non solo. Il dirigente giallorosso ha più volte ribadito che il voto contrario non nasce dal timore di un blackout a causa della contemporaneità dei match. L’obiettivo è puramente economico. In sostanza, se il prodotto è migliore, allora va pagato di più. 

BANDO COPPA ITALIA
Intanto, Tim rinnova fino al 2024 l’accordo di sponsorizzazione con la Lega serie A e sarà title sponsor anche del torneo eSerie A e del campionato Primavera (con il brand Timvision). Capitolo Coppa Italia: approvato un doppio bando. Uno per le gare solo in chiaro e uno misto tra chiaro e pay (pacchetti alternativi con prezzo minimo per ciascuno pari a 42 milioni di euro). In corsa Rai, Mediaset e Sky. Approvata anche la destinazione del «fondo multe» ad attività contro il razzismo e al calcio paralimpico, oltre alla distribuzione tra i club della cifra in eccesso relativa al paracadute retrocesse. Rinviata, infine, a una prossima assemblea l’elezione del Consigliere di Lega indipendente. 

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