Lazio-Verona, Luis Alberto tre squilli a vuoto: o trova il palo o il gatto Silvestri

Lazio-Verona, Luis Alberto tre squilli a vuoto: o trova il palo o il gatto Silvestri
di Alberto Abbate
2 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Febbraio 2020, 09:40
Da Verona han portato le streghe, gli hanno fatto una maledizione, stavolta non è la magia bianca a trionfare. Luis Alberto ci prova di destro, sinistro, a giro e con un siluro, niente. O i legni o Silvestri s’inventano i draghi. La battaglia dello spagnolo inizia al minuto trentasei: danza sulla palla, limite dell’area, destro a giro nel sette, Silvestri vola sulla luna, manco avesse una scopa. Otto minuti dopo invece non c’è nessuna parata, è il palo a rimbombare il rasoterra millimetrico di Luis Alberto e a salvare il Verona. Si passa alla ripresa, nello spogliatoio il numero 10 si bagna per scrollarsi di dosso il malocchio. Rientra in campo e non smette d’inventare pozioni per la vittoria: calcia ancora, l’incrocio si scheggia, ma nel risultato non ce n’è traccia. Zero a zero, non è finita. Lo spagnolo insiste, c’è ancora il recupero tanto caro alla sua squadra, così tenta dalla distanza. Stavolta non cerca nessun angolino, piuttosto la potenza, ma i guantoni di Silvestri respingono anche l’ultima bomba. Nemmeno Magic Luis stavolta può nulla contro così tanta sfortuna. Sale in cattedra, prendere la bacchetta, guida la Lazio, ma non riesce a farla volare al secondo posto. Non c’è sorpasso, nemmeno col cervello lucidissimo di Luis Alberto. Migliore in campo, genio tarpato di ogni colpo ad effetto. 
INGAGGIO COME IMMOBILE 
Lo spagnolo s’era reso conto che col Verona doveva pensarci lui, che non era in vena Ciro. Con la Spal non aveva rimpinguato il suo bottino degli assist (rimane comunque primo a 11 davanti a Pellegrini a 8), ma era stato subito decisivo dal corner nel vantaggio e nella palla per Lazzari ribattuta da Caicedo nel raddoppio. Grazie al suo aiuto, i suoi compagni avevano subito chiuso il conto. Ieri sera invece è stato servito amaro. L’unica buona notizia è che Luis Alberto sta bene e non sembra proprio affaticato. Peccato non abbia segnato, ma è pronto a riprendersi il gol negato. Già domenica col Parma, ha più di un motivo. I suoi numeri saranno fondamentali in sede di rinnovo. Lo ha rimandato lui a settembre a fine anno perché dovrà essere rapportata al valore espresso in campo la sua richiesta d’ingaggio. Guadagna appena 1,8 milioni (più bonus) ed è di un altro livello. Per lo meno lo stesso d’ Immobile a cui verrà adeguato sino al 2024, a quasi 4 milioni, il contratto. Luis vuole lo stesso trattamento. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA