ZEMANLANDIA
In questo inizio di campionato sono già 13 i gol subiti, cinque in più della passata stagione. Le continue espulsioni di Mauricio, le amnesie di Gentiletti, l’inesperienza di Hoedt e la mancanza di de Vrij non sembrano trovare una soluzione. Il tecnico in settimana ha lavorato molto sui movimenti da fare perché al di là degli errori individuali è il reparto in generale ad andare sempre in sofferenza. In attesa che i meccanismi diventino più fluidi, Pioli però si traveste da Zeman: «La nostra mentalità resta quella di segnare un gol in più degli altri. Per lungo tempo i numeri difensivi verranno condizionati dalle partite con Chievo e Napoli, ora quindi siamo in difficoltà con i gol subiti. Nelle ultime settimane ci sono stati miglioramenti, siamo stati più compatti e determinati».
I NUMERI
Una mentalità che non può lasciare certo tranquilli, soprattutto alla luce dei numeri contro i granata.
Quella di domenica sarà la sfida numero 121 nella massima serie. Il Torino è in vantaggio con 37 vittorie, 32 sconfitte e 51 pareggi. Per quanto riguarda gli scontri in casa la Lazio è in vantaggio per 20 a 10, mentre 30 sono i pareggi. L’ultimo successo laziale risale allo scorso anno, casualità si giocò il 26 ottobre. Il Torino invece non vince a Roma dal lontano 1993, quando Silenzi e l'ex Gregucci ribaltarono il vantaggio firmato da Boksic. Sono nove i confronti diretti in campionato tra i due tecnici e i precedenti sono a vantaggio del mister parmense: quattro a due le vittorie e tre pareggi. «Conosco bene Ventura, l'ho affrontato tante volte, ora gioca in modo diverso ma i suoi principi sono riconoscibili. Il Toro tiene bene il campo, è pericoloso sui calci piazzati, sarà una partita complicata». Sfida nella sfida per Matri. L’ex attaccante di Milan e Juventus, infatti, non ha mai segnato al Torino in sette sfide di campionato. Discorso decisamente diverso per Mauri che ha nei granata la sua vittima preferita: in 10 gare non ha mai perso e ha segnato 3 gol. Buoni numeri anche per Anderson, Klose e Candreva, tutti a due reti. I biancocelesti dovranno però fare particolare attenzione a Quagliarella e Amauri che hanno punito tre volte a testa la Lazio.