Lazio, tampone libera tutti ma il giallo resta

Lazio, tampone libera tutti ma il giallo resta
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Sabato 7 Novembre 2020, 07:30

 Mistero sempre più fitto a Formello: la questione tamponi in casa Lazio sta diventando un autentico giallo. Tutti ancora negativi (tranne due membri dello staff partiti per la Russia, uno dei due sarebbe il ds Tare) al test molecolare eseguito ieri da Futura Diagnostica di Avellino. Di fatto questi nuovi test “smentiscono” quelli della Uefa eseguiti lunedì. E non solo, perché ieri mattina, in gran segreto il presidente Lotito, per avere un ulteriore parere, aveva fatto eseguire, al Campus Bio-Medico dei tamponi rapidi per quei casi definiti “borderline”, tra cui Immobile, Leiva e Strakosha. Da questi test erano emerse, invece, tre positività prontamente comunicate alla Asl. «Solitamente -sottolinea il laboratorio romano- in caso di positività al test rapido facciamo anche un molecolare». Ancora discordanza di risultati, come accaduto fra quelli della Uefa e quelli dello studio campano, che aveva dato sempre il via libera ai tre giocatori sabato scorso per scendere in campo il giorno successivo a Torino. La Lazio si dice certa di non pagare alcuno scotto (il tampone molecolare ha maggiore valenza rispetto a quello antigenico) e non poter dunque incorrere in nessuna sanzione (nonostante l’esposto di Cairo) per l’ultima gara di campionato. 
DISPARITÀ
Tutto potrebbe girare intorno al famoso gene N che secondo il responsabile medico Pulcini non è specifico per il Covid e quindi se la positività è molto bassa e solo a quel gene è possibile si tratti di false positività. Non secondo altri laboratori, vedi SynLab e Campus Bio-Medico per cui invece indica positività. Scongiurata la questione “amplificazione” il “cut-off” (il numero di cicli necessari per confermare la negatività): tutti e tre i laboratori sono tarati intorno al 43, in linea con gli standard nazionali. Il faro ora si è spostato anche sulle modalità con cui vengono prelevati i campioni. Alla luce dell’ennesimo rebus: chi potrà scendere in campo domani contro la Juve? Tutti secondo la Lazio che ha in mano i tamponi fatti dal laboratorio scelto a maggio e indicato alla Lega. Resta qualche dubbi. A fugarli (balla anche la posizione di Fares) ci penserà l’allenamento odierno (previsti anche nuovi test). Senza ombra di dubbio si rivedrà in campo Luis Alberto: confermato quanto certificato giovedì dal test privato sierologico. «Evvai - ha esultato lo spagnolo su Twitch - ho appena saputo che sono negativo anche al tampone della Lazio. Ci sarò domenica con la Juve». Ieri mattina a scopo precauzionale erano stati lasciati a riposto Immobile, Leiva, Strakosha Lazzari, Djavan Anderson, Vavro ed Escalante. 
LA PROCURA E LA QUESTIONE ASL
La Procura ha orientato le indagini sulla possibile violazione del protocollo.

Perché, dopo la positività riscontrata dalla Uefa, martedì la Lazio aveva comunque deciso di mandarli in campo: invece d’essere subito isolati, anche se fra le riserve, Immobile, Leiva e Strakosha avevano disputato la partitella in gruppo. Dopo i casi Hoedt e Pereira, prima di Borussia e Bruges, il club capitolino pensava si trattasse di nuovo di “falsi positivi” in grado di partire, dopo il secondo test negativo, per San Pietroburgo. Così non è stato. La Lazio è convinta di aver agito in buona fede, il presidente parla ormai apertamente di «complotto». Il club infatti non ha comunicato nulla all’Asl Roma uno perché, secondo i propri tamponi, non c’era nessun positivo. E anche questo è al vaglio della procura che vuole vederci chiaro. Il pm Chiné ha deciso nei giorni scorsi di secretare gli atti. Ieri il responsabile medico biancoceleste, Ivo Pulcini non si è presentato in procura. La comunicazione era stata inviata giovedì via pec in quanto persona informata sui fatti. Nessuna risposta. «Non mi è arrivato nulla» ribadisce il medico da noi interpellato. Da via Po intanto hanno già programmato per i prossimi giorni una nuova convocazione. Se non dovesse presentarsi nemmeno questa volta rischia il deferimento. Gli ispettori avevano già parlato con il dott. Pulcini (ieri lunga riunione con l’avvocato Gentile e il presidente Lotito) per più di tre ore nel suo ufficio (non a Formello) il 28 ottobre scorso. Ma c’è di più perché gli 007 della Figc hanno già chiesto i risultati dei tamponi fatti ieri (solo alcuni giocatori) presso il Campus Biomedico. Sotto la lente anche il laboratorio gestito da Massimiliano Taccone, figlio di Walter ex presidente dell’Avellino a cui la Lazio si affida. Il procuratore Chiné infatti ha chiesto pareri scientifici sui tamponi effettuati lunedì. In particolare a tenere banco è la positività al gene N che ha creato la disparità dei risultati. O meglio la singolare alternanza: positivi il 27 ottobre, negativi venerdì, di nuovo alcuni positivi lunedì. Ieri nuovamente tutti negativi. 

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