La Lazio difende Strakosha: «Non ha il virus». Inzaghi dà il via agli allenamenti di gruppo

La Lazio difende Strakosha: «Non ha il virus». Inzaghi dà il via agli allenamenti di gruppo
di Alberto Abbate
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 09:30
E’ una lotta a ostacoli, la ripresa della Serie A. Lotito l’ha fatta sua e ora anche la Lazio ne sconta la pena. L’attacco da più parti continua. Dalle partitelle 3 contro 3 a Formello in poi, è partita la ricerca allo scoop per minarne la credibilità. Da settimane circolava la bufala di un giocatore biancoceleste positivo al Coronavirus, tenuto in gran segreto in infermeria. Ieri è uscito il nome di Strakosha, la sua famiglia è pronta a far partire le querela. Il club biancoceleste si schiera subito a sua difesa: «E’ una bugia. Thomas sta bene, è negativo come il resto della squadra. Dite pure alla Figc di fare dei controlli a sorpresa. Se avesse qualcosa - giura il responsabile sanitario Pulcini - sarei pronto a dimettermi dalla mia carica». Al di là delle dichiarazioni, a sostegno della verità c’è la logica. Strakosha si trascina dietro una microfratttura al quinto metatarso dalla quarantena: se la Lazio avesse davvero voluto nascondere qualcosa, avrebbe potuto approfittare dell’infortunio per segregarlo in casa. Invece l’albanese sta proseguendo dal 5 maggio la riabilitazione dentro Formello (a contatto coi compagni) fra campo e palestra: pensate che la società lo avrebbe mai permesso col rischio di contagiare eventualmente il resto della squadra? Ci sarebbe la responsabilità penale, non si scherza con una roba così seria. Ora la Lazio si sente accerchiata, anche per questo sa di non potersi più permettere nessuna sbavatura. Protocollo rispettato alla virgola, ieri la seconda ondata di tamponi prima dell’inizio di ogni seduta collettiva. Ancora allenamenti in due gruppi con attacco e difesa. Da oggi però i medici hanno dato il via libera, la squadra può iniziare una “nuova vita”: 24 giorni, in teoria, di preparazione tecnico-tattica per essere davvero pronti per la ripresa. Guai a farsi distogliere dalla bagarre esterna. 
CAPITANO 
Atteso ancora il ritorno a Formello di capitan Lulic, ieri in collegamento radio dalla Svizzera per celebrare l’”indimenticabile” 26 maggio, la finale del derby contro la Roma, vinta dai biancocelesti grazie alla sua rete ormai sette anni fa. Al bosniaco mancano le partite: «Sto meglio, ma non ancora bene. Spero di tornare presto. Non è semplice dopo tutto quello che è successo. Voglio dare una mano alla squadra a terminare al meglio questo campionato. Aldilà della classifica e di dove siamo, se stai fermo 60 giorni, poi hai tanta voglia di ripartire e tornare in campo». Magari per vincere finalmente lo scudetto: «Già alzare altri trofei è stato bellissimo, io sono orgoglioso d’essere il capitano della Lazio». Anche per questo sarà lui a ratificare l’accordo trovato con Lotito sul taglio (solo un mese e marzo pagato nel prossimo bilancio) dello stipendio. 
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