Lazio, avanti con Simone. E Lotito promette: rosa al completo già in ritiro

Inzaghi
di Daniele Magliocchetti
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Sabato 3 Giugno 2017, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 19:02
Tutto sistemato. Tutto a posto. Simone Inzaghi ha firmato il nuovo contratto che lo legherà alla Lazio per i prossimi tre anni, cioè fino al 2020, a circa 1 milione di euro a stagione a salire, più ovviamente i bonus legati ai successi della squadra.
 
Si riparte da Inzaghino e non poteva essere in altro modo dopo la splendida cavalcata della formazione biancoceleste in campionato e pure in coppa Italia, sfiorando il successo in finale con la Juve, i più forti. Nel nuovo accordo, inoltre, Lotito ha inserito anche un’opzione per il 2021 che la società potrà esercitare già dal 2018. Nel rinnovo c’erano naturalmente anche gli accordi del suo staff dal vice Farris, al collaboratore tecnico Cecchi, al preparatore Ripert al match analyst Cerasaro, più il preparatore dei portieri Grigioni. In attesa di firma pure gli altri dello staff come Bianchini, Fonte e Allavena, visto che loro sono collaboratori tecnici della società.

LA STRATEGIA
La fumata bianca c’è stata la scorsa notte a Villa San Sebastiano, in un incontro tra il presidente, il direttore sportivo e l’allenatore. Sul tavolo, a parte i contratti del tecnico e del suo staff, c’erano anche il piano di rafforzamento della squadra. Simone ha chiesto ed ottenuto dal patron la garanzia che gran parte dell’organico se non proprio tutto sarà ultimato per l’inizio del ritiro. Per il tecnico una condizione essenziale per cominciare la nuova avventura senza problemi e senza rischi, anche perché per Inzaghi si tratta di una nuova e dura sfida da dover affrontare.

 
I suoi predecessori come Pioli e Petkovic, soprattutto, dopo aver realizzato un primo anno con ottimi risultati, sono poi crollati nel secondo, entrambi esonerati. Inzaghi sa bene come funziona e conosce altrettanto bene l’ambiente e il prossimo calendario con l’inserimento dell’Europa League i nazionali giocheranno ogni tre giorni dal primo settembre fino al 15 dicembre, per questo ha chiesto alla società una piano di rafforzamento importante e di definire al più presto le situazioni più spinose come Biglia, Keita e de Vrij. L’allenatore non ha mai nascosto la speranza che restino tutti e tre. L’olandese è quello più vicino alla conferma, a patto che firmi il rinnovo. L’intesa c’è, si attende la firma. Su Keita anche lo stesso Inzaghi ripone poche speranze ed è disposto ad accettare ogni decisione, anche quella più drastica. Esempio: la Lazio trova un accordo per la cessione del senegalese, ma lui rifiuta e resta. A quel punto, se si andrà muro contro muro, sarà difficile farci affidamento. Su Biglia c’è da attendere ancora qualche giorno e poi tutto verrà chiarito. Simone, forse solo lui, resta fiducioso, mentre il club, attende la risposta del calciatore, ma nel frattempo cerca l’accordo con il Milan che, al momento, ancora non c’è.

LE TRATTATIVE
Il modulo di riferimento sarà il 3-5-2. Qualora de Vrij restasse, in difesa si farà poco o nulla, forse un terzino come Widmer. A centrocampo servono due nuovi innesti, soprattutto se Biglia sarà ceduto. Si lavora su piste estere, ma pure nazionali. La più attiva è con il Torino, con la possibilità di trattare Benassi da una parte e il rientrante Cataldi dall’altra, anche se quest’ultimo non dispiace nemmeno all’Atalanta. Anche in attacco servirà uno sforzo importante. A Inzaghi piacciono Muriel e il Papu Gomez. Difficile arrivare ad entrambi, ma almeno a uno dei due sì. E le chance non sono poche, considerato che sia con la Sampdoria che con l’Atalanta i rapporti sono ottimi, tanto che qualche colloquio in tal senso è stato già portato avanti.
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