Lazio, Inzaghi punta allo scudetto ma a basso ritmo: cambio di preparazione e strategia sul turnover

Lazio, Inzaghi punta allo scudetto ma a basso ritmo: cambio di preparazione e strategia sul turnover
di Daniele Magliocchetti
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Sabato 30 Maggio 2020, 09:35
La cura dei piccoli particolari. Il decalogo per restare al top. Dall’alimentazione, al modo di dormire e di lavorare in campo. Cose semplici, ma essenziali. La Lazio prova a fare le stesse cose di prima. Per Inzaghi e il suo staff la preparazione è stata quasi una scienza esatta. Risultati alla mano, condizione fisica sostenuta fino a febbraio e i pochissimi infortuni (la meno colpita in serie A), sono la dimostrazione che la Lazio, forse più di altri, aveva azzeccato tutto. Il timore di sbagliare ora è tanto, anche perché si giocherà ogni tre giorni, dal fine giugno ad agosto. Mille e ottanta minuti, Immobile e compagni dovranno andare a mille. E gli ostacoli non mancano. 
IL TIMORE 
Oltre al calendario compresso, c’è il caldo, più duro del solito. E il fattore anagrafico della squadra potrebbe non essere d’aiuto. L’età media biancoceleste è, insieme alla Juve, tra le più alte del campionato e scendendo in campo ogni tre giorni i più esperti potrebbero avere qualche difficoltà in più nel recuperare le energie ed essere più soggetti ad infortuni. Lo staff, anche per questo, sta pensando di proseguire lo stesso lavoro adottato in avvio di stagione, lavorando tanto sui recuperi post-partita, più defatiganti che allenamento. Il momento decisivo sarà nelle ultime due settimane prima del rientro in campo, dove ci sarà un lavoro più intenso, per poi trovare la condizione ideale e crescere d’intensità gara dopo gara. Le cinque sostituzioni daranno una bella mano, ma Inzaghi sta seriamente pensando di far girare più giocatori possibili, cambiando spesso la formazione iniziale alterando Leiva con Cataldi, Jony con Marusic, fino a quando Lulic non sarà pronto, Lazzari con Patric e cosi via. Anche i big entreranno in questo turnover a ripetizione. 
MINACCE A IENA 
Nonostante il servizio delle Iene sul presunto pagamento in nero di Zarate da parte della Lazio non sia andato ancora in onda (rinviato a martedì prossimo per permettere a Lotito un diritto di replica ma pure per l’apertura di un indagine da parte della Procura Figc), da giorni il giornalista Filippo Roma non fa che ricevere brutte e pesanti minacce via web. “Pezzo di me..magari te tirano una pistolettata in faccia”, una delle tante La “Iena” ieri ha pubblicato un post su Facebook per chiarire la situazione: «Non ho fatto questa inchiesta perché sono tifoso della Roma e antilaziale, ma solo perché ho fatto il mio lavoro da inviato. Se la stessa cosa fosse successa alla Roma, non mi sarei mai tirato indietro e avrei realizzato il servizio lo stesso. Dispiace che arrivino minacce pesanti a me e soprattutto a mio figlio. E da padre non posso non essere preoccupato». 
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