L’idea di Inzaghi, insomma, è chiara anche se un po’ rischiosa, considerando quanto ci sia in ballo, ma è l’unico modo per prevenire gli infortuni.
SALTO DOPPIO
Simone si aspetta tanto da Cataldi, Patric, Marusic, Vavro e Jony. Il centrocampista cresciuto nel vivaio laziale, dopo l’ottima stagione fin qui disputata, dovrà confermarsi e dimostrare una volta per tutte di essere diventato maturo per prendere il posto di Leiva. Se necessario dovrà prendere per mano la squadra e guidarla, con lo stesso temperamento mostrato nel secondo tempo con l’Atalanta, ad esempio, con quei 45 minuti che hanno consentito alla Lazio di riprendere la gara e cominciare la scalata alla vetta. Fino a ora Danilo, che ha collezionato 688 minuti, quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto bene, ma ora il tecnico vuole di più, anche perché Leiva è reduce da un intervento, non è più un ragazzino e non gli sarà facile giocare ogni tre giorni. Discorso identico per Marusic e Jony. Il serbo appare candidato a sostituire Lulic in attesa del suo rientro, ma lo spagnolo non demorde e in allenamento, nonostante un fastidio al piede, sta facendo vedere cose egregie. Un altro che dovrà far vedere di che pasto è fatto davvero è Vavro. Su di lui Inzaghi punta molto perché pensare che Acerbi possa giocare tutte e dodici le gare a distanza di tre giorni l’una dall’altra, appare complicato. Ora più che mai i gregari, quei giocatori che hanno inciso un po’ di meno rispetto ai titolari, hanno l’occasione per dare la spinta decisiva per la Champions e lo scudetto.
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