Lazio, fuga per la vittoria: ecco come Inzaghi è diventato il favorito per lo scudetto

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di Emiliano Bernardini
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Martedì 25 Febbraio 2020, 07:30

La Lazio corre. E corre forte. Non si ferma: 20 risultati utili consecutivi. Roba da grande squadra. Cinquantanove punti in classifica, nella storia del campionato solo sei squadra a questo punto della stagione sono riuscite nella “impresa”. Ora diventa davvero impossibile nascondersi: la Lazio è l’anti Juve. La vittoria di domenica per 3-2 contro il Genoa a Marassi lo ha ulteriormente certificato. I biancocelesti non rallentano. Anzi se possibile corrono di più e lo fanno oltre ogni limite, oltre ogni difficoltà e senza un attimo di respiro. I bianconeri hanno un punto di vantaggio ma nell’ottica generale sono i biancocelesti ad essere i favoriti per lo scudetto. Fuga per la vittoria.

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Non è un caso che da più parti la squadra di Inzaghi venga indicata come la più accreditata al successo finale. In primis perché esprime il miglior calcio della serie A. E lo ha fatto anche nelle uniche due sconfitte della stagione: contro Spal e l’Inter, praticamente più di un girone fa. Basta riavvolgere il nastro di quelle due partite per rendersene conto. I biancocelesti hanno dominato, soprattutto nei primi tempi. Mancava la giusta messa a punto della Ferrari laziale. Simone è stato bravo ad aggiustare due o tre dettagli che hanno permesso alla Lazio di volare. Domina l’avversario, ha una forma fisica invidiabile e soprattutto ha imparato a resistere nel momenti più difficili. Niente più black out come quelli che avevano condizionato le passate stagioni. I biancoclesti hanno fatto quel passo in più che da tempo le veniva chiesto. C’è di più perché ha la consapevolezza di essere forte e non fa nulla per nasconderlo. Il 3-5-2 di Inzaghi è un modulo camaleontico che le permette di adattarsi alle diverse squadre che affronta. In più i due fenomeni, Luis Alberto e Milinkovic, sono cresciuti a livelli esponenziali. 

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La Lazio è un gruppo. Anzi è proprio il gruppo l’arma segreta. Perché questa squadra è una famiglia dove ognuno aiuta l’altro nel momento di difficoltà. Compagni? No, fratelli. Senza invidie. Tutti per uno e uno per tutti. Rispetto alla Juventus sicuramente è un punto di vantaggio. I bianconeri hanno una panchina lunghissima ma fatta di tante prime donne dove le invidie vanno per la maggiore. I biancocelesti vivono per compiacere il proprio allenatore che lo vedono come un padre, a Torino, invece, fanno fatica a digerire le idee di Sarri E ora la Lazio comincia a far paura proprio a quella Vecchia Signora abituata a vincere. Normale, visto che la sua rivale, non avendo coppe, gioca una sola partita a settimana e ha maggiori chance di gestire fatiche e infortuni. Non può certo farlo il tecnico juventino, condannato a vincere in campionato così come in Europa. «Una partita a settimana può fare la differenza» ha sottolineato il presidente della Juve, Andrea Agnelli che ha aggiunto: «Sono abituato a valutare la stagione intera, voler vincere a febbraio è sciocco, si vince a maggio. Siamo un punto sopra gli altri, quindi stiamo rispettando le aspettative». Un modo per togliere pressioni, almeno a parole, al suo allenato. Poi il patron da abile stratega quella pressione ha tentato di metterla sulle spalle di Inzaghi: «La loro spensieratezza è da temere, non hanno l’obbligo di vincere. Ma allo stesso tempo può essere nemica perché dopo tre risultati negativi puoi accontentarti della qualificazione in Champions. Simone ha fatto un grandissimo lavoro. Bisognerà vedere come se e quando reagirà all’obbligo di vincere, con l’obiettivo». Inzaghi è pronto a dimostrarlo, sempre con il sorriso. 

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