Lazio, Sarri: «Il Porto è una squadra moderna. Immobile? Tentativo per Udine»

Maurizio Sarri (63), allenatore della Lazio
di Valerio Marcangeli
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 19:58 - Ultimo aggiornamento: 20:20

La Lazio è pronta per sfidare l'invincibile Porto. Maurizio Sarri si è presentato in conferenza stampa all'Estádio do Dragão confermando la sua idea sulla squadra di Conceição: «Hanno perso solo tre partite in quattro competizioni, due delle quali col Liverpool». Ecco come si è espresso il Comandante tra il rammarico per Immobile: «Speriamo di recuperarlo per Udine» e l'ennesima ammissione sull'Europa League: «Effettivamente è una competizione dispendiosa».

La conferenza stampa di Sarri

Ecco le domande poste all'allenatore della Lazio alla vigilia della sfida di Europa League contro il Porto.

Cosa ne pensa del nuovo regolamento europeo?

«Penso che giocheremo in undici in tutti i casi quindi ci siamo arrangiati nelle due partite prima della sosta lo abbiamo fatto piuttosto bene e lo dovremo fare anche domani senza tante storie.

Il novo regolamento sai come la penso, porterà tante partite ai supplementari e non mi sembra un calendario da andare ai supplementari durante la settimana. È vero che col passare del tempo il gol in trasferta sarebbe diventato anacronistico, ma è altrettanto vero che bisogna trovare un modo per non dilatare queste partite fatte spesso a 65 o 70 ore dalla gara precedente».

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Cosa la preoccupa di più dell’avversario?

«Il lignaggio europeo non mi importa. Quello che è stato fatto in passato non conta. La realtà è che loro sono una squadra molto forte, con valori tecnici elevatissimi, organizzata che a qualche esperto di buon livello ha aggiunto giovani interessantissimi. Mi riferisco a Vitinha e Vieira, due ragazzi del 2000 che hanno qualità tecniche straordinarie. Hanno fatto 19 vittorie e 3 pareggi in 22 partite. In tutte le manifestazioni in cui ha giocato, mi sembra quattro, ha perso solo tre partite di cui due con il Liverpool. La loro forza sta tutta nei numeri. Andiamo ad affrontare una squadra organizzata, fresca e forte tecnicamente».

Cosa si aspetta dalla Lazio? E come sta Immobile?

«Immobile vediamo se domani o domani l’altro comincia a migliorare. Se perlomeno sfebbra e quindi se si può portare subito a Udine, non lo so. Sicuramente non sarà nelle condizioni ideali, ma a noi Immobile fa comodo anche se è al 90 o all’80% delle sue potenzialità. Dalla Lazio mi aspetto una squadra che entri in campo sempre con la stessa mentalità dal punto di vista della testa, fisico e tattico. Poi è difficile entrare nella parte inconscia di un gruppo. Io ho avuto un’esperienza con una squadra in cui dopo una sconfitta nella prima partita di Champions il giorno dopo in riunione ero inferocito e un paio di giocatori mi dissero ‘Mister però lo sa anche lei che noi siamo rimasti solo per il campionato’. E quindi voleva dire che in quei casi i giocatori anche se si impegnano a livello inconscio lasciano qualcosa. Mi piacerebbe se si riuscisse a entrare in campo sempre nella stessa maniera però non è semplicissimo. È un’evoluzione che stiamo cercando di fare tutti insieme».

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Quanto vale l’Europa League per la Lazio?

«Effettivamente è una manifestazione dispendiosa, non è semplice. Finisci la partita alle 23 del giovedì. Spesso non c’è possibilità di giocare il lunedì in campionato con gli orari attuali come poteva succedere anni fa. Trasferte più impegnative rispetto alla Champions per motivi logistici. Quindi la difficoltà c’è. Chiaro che il Chelsea per l’Europa League era una corazzata con 30 giocatori tutti dello stesso livello, tutti in nazionale. Per noi è un palcoscenico europeo e quindi ci vogliamo stare dentro bene. Sappiamo ci possono essere squadre più forti di noi, ma vogliamo restarci il più a lungo possibile. È un prestigio».

Conceição ha detto che condivide alcuni suoi principi dopo che ha visto Milan-Lazio. Lei cosa può dire del Porto?

«Sui primi 20 minuti condivido, poi probabilmente ha spento il televisore (ride, ndr). Loro sono una squadra che unisce grande aggressività a grandi doti di palleggio. Sono anche poco prevedibili perché a volte impostano con un lungo palleggio da dietro in cui partecipano tantissimi giocatori e questi trequartisti che si alternano continuamente ai centrocampisti centrali per abbassarsi. Hanno delle verticalizzazioni e delle accelerazioni improvvise quindi giocano un calcio di alto livello e moderno. Sono una squadra forte».

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