PERICOLO
Ha alzato la voce stavolta, Lotito. Vuole difendere «la reputazione e tradizione del club» ed evitare anche i danni economici di altre pene inflitte dalla Uefa. Anche perché sulla Lazio c’è la mannaia della recidiva. Proprio contro il Rennes la Lazio scontava la chiusura di un settore (optato per i Distinti Sud-est) dopo i saluti romani fatti dai propri tifosi nel ritorno dei sedicesimi di finale della passata edizione dell’Europa League in casa del Siviglia. Il timore è che la Uefa possa usare il pugno duro costringendo il club a giocare almeno una gara senza sostenitori. Lotito è intervenuto immediatamente cercando di collaborare con gli inquirenti per «tutelare tutti quei tifosi che assistono alle partite nel rispetto delle regole e dei comportamenti». Insomma il patron non vuole che le colpe di pochi ricadano su un popolo intero. Le sue parole non sono comunque piaciute affatto alla Curva Nord, che ieri si è limitata a dire: «Noi tiferemo ancora più forte». Sperando sempre che lo stadio non venga chiuso fra una settimana interamente. Oggi intanto all’Olimpico si terrà la conferenza di presentazione di “Calcio-Educazione-Cultura”: «Saluto con soddisfazione l’avvio del progetto – spiega Lotito - teso ad assicurare ai nostri giovani calciatori e calciatrici una preparazione indispensabile per l’inserimento nella vita reale quando l’esperienza sportiva sarà terminata. La partenza dell’iniziativa conferma il nostro impegno nel sociale in nome dei propri valori etici e civili». Altro che saluti nazisti
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