Lazio, individuati i colpevoli dei saluti romani: la società li dasperà

Lazio, individuati i colpevoli dei saluti romani: la società li dasperà
di Alberto Abbate
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Giovedì 10 Ottobre 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:14
Braccio teso durante il coro «Avanti ragazzi di Buda». Le telecamere dell’Olimpico non lasciano scampo stavolta. Nemmeno il tempo di avviare la procedura, che il commissariato locale ha già individuato i primi responsabili dei saluti nazisti, in occasione della gara contro il Rennes, contestati dalla Uefa. La decisione sulla punizione (dalla chiusura della Nord ad almeno un turno casalingo contro il Celtic a porte chiuse) del massimo organismo europeo arriverà soltanto dopo la riunione dello prossimo 17 ottobre, ma la società biancoceleste – come comunicato martedì – è pronta a costituirsi a processo come parte civile. Intanto, allontanerà subito i tifosi autori del deprecabile gesto dallo stadio, ritirerà l’accredito e li denuncerà alle autorità per il Daspo. Seguirà l’esempio della Roma contro il sostenitore che aveva scritto su Instagram “scimmione, negro” a Juan Jesus. Ora basta, tutto il calcio si unisce e fa muro, bisogna combattere pubblicamente ogni episodio di odio e razzismo. Finalmente anche il circuito chiuso d’immagini degli impianti è diventato il più abile strumento. Lo ha sempre ribadito l’ex prefetto, nonché attuale procuratore federale Pecoraro. Le società, anche per il proprio interesse, hanno recepito il messaggio e firmato il codice etico. Con esimenti e attenuanti eviteranno così altre stangate per la responsabilità oggettiva in futuro.

PERICOLO
Ha alzato la voce stavolta, Lotito. Vuole difendere «la reputazione e tradizione del club» ed evitare anche i danni economici di altre pene inflitte dalla Uefa. Anche perché sulla Lazio c’è la mannaia della recidiva. Proprio contro il Rennes la Lazio scontava la chiusura di un settore (optato per i Distinti Sud-est) dopo i saluti romani fatti dai propri tifosi nel ritorno dei sedicesimi di finale della passata edizione dell’Europa League in casa del Siviglia. Il timore è che la Uefa possa usare il pugno duro costringendo il club a giocare almeno una gara senza sostenitori. Lotito è intervenuto immediatamente cercando di collaborare con gli inquirenti per «tutelare tutti quei tifosi che assistono alle partite nel rispetto delle regole e dei comportamenti». Insomma il patron non vuole che le colpe di pochi ricadano su un popolo intero. Le sue parole non sono comunque piaciute affatto alla Curva Nord, che ieri si è limitata a dire: «Noi tiferemo ancora più forte». Sperando sempre che lo stadio non venga chiuso fra una settimana interamente. Oggi intanto all’Olimpico si terrà la conferenza di presentazione di “Calcio-Educazione-Cultura”: «Saluto con soddisfazione l’avvio del progetto – spiega Lotito - teso ad assicurare ai nostri giovani calciatori e calciatrici una preparazione indispensabile per l’inserimento nella vita reale quando l’esperienza sportiva sarà terminata. La partenza dell’iniziativa conferma il nostro impegno nel sociale in nome dei propri valori etici e civili». Altro che saluti nazisti
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